373°K - Lontano



Con questo secondo album "Lontano", i 373°K, proseguono il loro cammino rilasciando dodici canzoni di rock abbastanza classico e per restare in Italia, quello che agli inizi degli anni novanta cominciava ad affacciarsi nelle classifiche di vendite con Litfiba e Ligabue a far da capofila, dodici canzoni ben arrangiate che hanno pochi difetti dal punto di vista formale, che si lasciano ascoltare e cantare dopo un paio d'ascolti facilmente, la voce profonda di Mattia Milesi (Tia Villon), tranne quando si lancia in "yepa e/o sea" (evidente retaggio di quegli anni) è interessante e la band dimostra di sapere il fatto suo, il sound infatti risulta essere d'impatto e coeso. 
Di contro i testi, abusano troppo di "se, mai, così..."  e riflettono la difficoltà di adattare l'italiano a modelli più internazionali come il gruppo vorrebbe e nel complesso non convincono appieno ma in generale è il fattore originalità o l'effetto nostalgia che dir si voglia, che rischia di costituire un limite per il futuro della band, che deve divincolarsi maggiormente dai propri riferimenti musicali, italiani o stranieri che siano, anche perchè ha tutte le potenzialità per farlo, come dimostra ad esempio, partiamo dalla fine, la bonus track "Autoconfessione":"E non mi dire che stai bene come stai e non mi dire: “Va bene anche così!” Mentre tutto si perde in un: “e se...” Mentre tutto rimane com’è! " delicata, sospesa tra arpeggi di chitarra, col canto che esplora nuove strade, ovvero abbandona i toni rigorosamente bassi tenuti quasi per tutto l'album ... "Luce bianca":"Nessuna paura e ne resistenze, libero e puro son le tue ali e arriverai, arriverai, arriverai dove vuoi tu! " dove è ancora il canto a far la differenza, così come "Intera": Tu sei come un'aurora che abbaglia e consola la notte dentro di noi" ballad evocativa, dove c'è un buon falsetto e a colpire è anche la costruzione del brano in se, stessa cosa per "Mia dolce metà":"Luce che scalda il mio cuore silenzio che riempie il rumore: dove ti ho conosciuta e come ti riconoscerò? Io mi riconoscerò! " dove su un impianto rock blues, c'è un' efficace alternanza di parti e toni o in "Le ali":"qui c’era un mondo, io me lo ricordo, qui c’era un mondo che forse cambierà” una sorta di marcetta blues, con l'uso delle doppie voci nel ritornello e varianti che non dispiacciono. Ci sono poi brani più pop/rock come "La fenice": "Sei tu la mia salvezza l'unico modo per scappare e salvarmi... l'unica mia certezza è che sei qui e tu non puoi più nasconderti da me" e "Eppure sei qua": Ma tu lo sai che per vivere dovrai morire e tutto questo no non ti salverà? Ma tu lo sai che davvero qui dovrai morire e tutto questo no, non ci salverà? Eppure sei qua! trascinante e orecchiabile, come lo è la titletrack del resto che si sposta su terreni più vicini all'hard rock, con una buona apertura melodica nel ritornello:"tra un pò ti porterò si lo so dove vuoi il vento è in mezzo di noi il vento soffia su noi e la che vedrai più lontano che c'è tra me e te che poi tanto lontano non è" e la bluesaggiante "Non c'è più tempo per voi": "E ho capito davvero quante sono per te le paure di perdere le paure perché non capisci che in fondo tu non sei come vuoi". "Via da qui":"Qui, qui così costretti a vivere e ad esser chi non sei e chi non vorresti essere mai! Ma allora io sarò uno dei primi a giocare la realtà ed immaginarmi la libertà." è una ballad al piano, che forse avrebbe avuto bisogno di maggior arrangiamento."Gli angeli": "Ma ora resto qui, qui dove tutto va così che qui non esistono angeli a dirci che siamo fragili, se lo capirai saremo pronti per restare ancora qui" altra ballad poggiata sulla chitarra, che cresce d'intensità, sembra quasi una prosecuzione a livello testuale di "Seduto in riva al fosso" di Ligabue anche per la melodia della strofa, "Le stelle":"Per ogni stella che cade quante sono le speranze bruciate? Ma continuiamo a sperare che alla fine ne cadano ancora!" col piano portante, che può ricordare certi episodi della Steve Rogers Band. 
L'album è scaricabile gratuitamente sul sito internet della band: http://www.373k.it

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