Il Manifesto compie "i suoi primi 40 anni" e...


Bunna (Africa Unite), Morgan, Jasmine Trinca, Stefano Benni…cosa hanno in comune? Apparentemente nulla se non apparissero in uno spot per fare gli auguri al quotidiano “ il Manifesto” che compie il 28 aprile "i suoi primi 40 anni" (oh my god n.d.r.) e soprattutto per poterlo  festeggiare: 
è ormai da un paio d’anni che "il giornale" (pardon n.d.r.) rischia di avvicinarsi alla sua epocale fine.

Così questi personaggi della musica, del cinema, della letteratura, ci hanno messo la faccia e non solo, ma stanno dando il loro concreto contributo... tante le iniziative che trovate sul sito.

Mai come negli ultimi tempi, arte e politica sono state così in simbiosi e così ancora una volta "la cultura"  scende in campo per far sentire la propria voce, che può essere solo quella della indignazione.  
Una volta l’artista era una vera è propria icona, un simbolo per non dire un mito da venerare, da imitare, tutti avremmo voluto diventare una star... e anche adesso è così a dirla tutta... solo che si è fatto un pò di confusione sul concetto di artista e i celeberrimi 15 minuti di Wharol grazie a reality e ai talent, hanno preso il sopravvento... distorcendo irrimediabilmente ruoli e competenze... ma tornando seri, adesso non è davvero più così, e l'artista è un precario come un altro... di qualche tempo fa il video denuncia dei Mambassa, a supporto di "Casting" un loro brano, che vedeva la partecipazione di tanti attori ad ironizzare sul problema... o sempre riguardante il cinema le proteste delle associazioni di categoria recentissime... o i tagli agli altri mezzi di comunicazione, alle  radio ad esempio o i giornali appunto... per non parlare ovviamente della scuola in generale... e la grande piaga dei cervelli in fuga specialmente in ambito scientifico... ma restiamo volutamente "sul leggero"... sull'informazione.. sull'intrattenimento (diciamo così, per sminuire "la cultura" una volta di più n.d.r)

Cosa penserebbero oggi Dante e Petrarca? Il primo si fermerebbe all’inferno e sceglierebbe l'esilio, il secondo non eleverebbe più certamente la donna ad essere angelico guardando... e qua è meglio fermarsi(n.d.r.).

Cogliamo dunque l'occasione dei quarant'anni del Manifesto e prendendo spunto da questa lodevole iniziativa per un discorso più ampio e forse ancor più triste:

Hanno tolto tutto a questo paese, anche la voglia di sognare, la voglia di esprimersi, non si investe più sui giovani, sul loro futuro, il nostro futuro... e questo non fa che far nascere un sentimento di repressione, di stanchezza, di improduttività, però quello che ci si aspetta dalle nuove generazioni è un comportamento irreprensibile, non bere, non fumare, non drogarti però non scrivere, non suonare, non dipingere, non creare, non pensare… però a pensarci bene…
Penso che il corpo sia bello, anche se il mio lo tratto un po’ malino. 
Penso a quanto è romantico leggere un libro alla persona che ami, penso che mi fa paura chi non dice le sue idee, penso che mi piacerebbe molto imparare a suonare il violoncello. 
Penso che i film italiani anni ’60 siano meravigliosi. 
Penso che non mi piace chi vuole pensare per me… 
Penso che ho voglia di discutere e litigare su tutto, penso che mi fanno paura quelli che dicono che tanto non cambia mai niente. 
Penso che aspetto l’estate per la frutta e per i vestiti leggeri, penso che le cose vadano scritte così rimangono. Penso che vorrei viaggiare metà della vita e penso che ho ancora tanto da dire…
Penso che i parrucchieri mi odino, penso che le parole sono importanti… anche se a volte mi dimentico i testi. 
Penso che mi sarebbe piaciuto recitare in un film di Bruce Lee, penso che amo le differenze e penso che odio l’indifferenza e penso che leggere serva anche a non addormentarsi… 
Io penso, tu pensi, lui pensa, noi pensiamo, voi pensate e loro pensano che tutto questo è molto pericoloso…

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