Silvio Berlusconi e la rinascita della commedia all’italiana


Che bella giornata, Qualunquemente, Nessuno mi può giudicare, Figli delle stelle, C’è chi dice no… e potrei continuare… sono solo alcuni dei titoli che hanno segnato in questa stagione cinematografica, “una rinascita” della commedia all’italiana, a livello di incassi in primis, ma senza tuttavia tralasciare la qualità.
Ma cos’hanno in comune queste pellicole? Cosa le rende in qualche misura parte dello stesso fenomeno? Cosa è insomma che le unisce?

Silvio Berlusconi… si proprio lui, avete letto bene… sembra strano ma è un dato innegabile… se abbiamo volutamente omesso “Silvio Forever”,  in quanto come dire, basta il titolo e se persino Albanese ebbe a dichiarare all’uscita del suo film “la realtà ha superato la fantasia…” come soprassedere di fronte alle raccomandazioni, ai politici, alle escort, ad una mentalità italica divenuta ormai stereotipo, macchietta… che questi film raccontano, in toni che trascendano il surreale… perché noi spettatori siamo ormai abituati a tutto ciò… e ridiamo in questo caso, semplicemente e amaramente delle nostre miserie, in una sorta di esorcismo collettivo…
Si può quindi asserire a maggior ragione che dopo aver unito in un certo qual modo quello che resta della sinistra… il nostro premier, dona coesione e spunti di riflessione al cinema italico… e a dispetto delle alleanze pre elettorali che si susseguono da vent’anni all’opposizione, pronte a squagliarsi subito dopo, la compattezza di idee e contenuti è stata tale, da rendere queste pellicole oltre che divertenti anche credibili, innalzandole quasi a un cinema per così dire sociale… ancor più, la riuscita artistica di questi lavori, ha trovato riscontri, come si suol dire da ambo le parti, spesso inconciliabili, ovvero critica e pubblico… cosa alquanto rara, anzi spesso la grande affluenza ai botteghini è indice di scarsa qualità…
Silvio Berlusconi assurge dunque al ruolo “involontario” di  Musa ispiratrice, se non addirittura di Spirito guida, vero e proprio.. del resto come cantavano i Marlene Kuntz in Musa:
“E’ una questione di qualità:
la tua presenza
rassicurante e ipnotica
mi affascina
e gioca col mio senno
e ne lascia ben poche briciole…”

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