When you're strange di Tom Dicillo

Un atto d'amore, dotato di una splendida ed evocativa fotografia e arricchito con materiale di repertorio, un docu-fiction che in due anni ha girato i più importanti festival, con il quale Tom Dicillo rende omaggio all'epopea di Jim Morrison e dei suoi Doors.


Facendo salve queste doverose premesse, da Johnny Suede a Jim Morrison... e anche (per noi italiani) da Johnny Depp a Morgan... tralasciando Oliver Stone che 20 anni fa, riapriva le porte “distorcendone” secondo molti la percezione, questo "film" si rivela un'occasione mancata.
Infatti si può tranquillamente affermare che Tom Dicillo, con questo presunto docu-fiction, segua quasi pedissequamente le “fonti” di Stone, che sono per lunghi tratti il libro “Nessuno uscirà vivo da qui” (libro che negli ambienti chiamano amabilmente “Qui ci sono un mucchio di stronzate”) per raccontare i Doors e la loro parabola artistica, servendosi di una voce narrante, Johnny Depp e appunto quella di Morgan per l’edizione italiana e di materiale di repertorio, eppure nessuno si è azzardato questa volta a contestarne la veridicità... è pur ovvio che il film di Stone ebbe un eco maggiore, ma Dicillo fa per così dire “copia e incolla” e volendo tralasciare questo aspetto,  questo docu-fiction è roba davvero per neofiti, cioè per chi si accosta al mondo dei Doors per la prima volta, nient’altro.
C’è da aggiungere che anche sulle cause della morte del re lucertola, il regista si attiene rigorosamente alla versione ufficiale, che nel corso degli anni è stata tra l’altro messa fortemente in dubbio. Questa, precisiamo non è una critica inerente al progetto, ma per l’interesse del film vero e proprio. Persino un Carlo Verdone, per la sua biografia segreta su Jimi Hendrix  in “Maledetto il giorno che ti ho incontrato”, appariva paradossalmente più interessante, nella sua ricerca a caccia di testimoni... il che è tutto dire; non che si voleva il film su cosa Jim Morrison abbia fatto a Parigi da “Vivo”, si intenda, però un minimo di “novità”, un punto di vista, uno spunto...
Tirando le somme, questo Documentario, a cui abbiamo erroneamente affibbiato la nomea di fiction, ricalca dunque il contestato film di Stone, fotogramma per fotogramma, senza beccarsi nemmeno una critica e senza aggiungere niente, davvero pochi infatti si rivelano i filmati inediti, un atto d'amore, dicevamo all'inizio, si ma didascalico e alla fine poco interessante.

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