Rassegna Macondo


Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito. Tutti gli anni, verso il mese di marzo, una famiglia di zingari cenciosi piantava la tenda vicino al villaggio, e con grande frastuono di zufoli e tamburi faceva conoscere le nuove invenzioni.”

(Cent’anni di solitudine, Gabriel Garcìa Màrquez)

Non una band, un cantante o un film bensì un evento musicale, una rassegna appunto di House Concerts che da alcuni mesi a questa parte ha riscontrato notevole successo tra gli amanti della musica d’autore e della musica emergente.
Ma cos’è di preciso Rassegna Macondo e dove si svolgono questi House Concerts?
Lo abbiamo chiesto ai fautori di questa iniziativa, Paolo Tedesco e Fabio Genco, due ragazzi della provincia di Trapani che con tanto entusiasmo e una buona dose di determinazione hanno dato vita a questa serie fortunata di appuntamenti musicali durante i quali si sono esibiti Cesare Basile, Dimartino, Honey Birds and the Birdies, Nicolò Carnesi e tanti altri.

Rassegna Macondo si svolge a Mazara del Vallo, fiera e ridente cittadina della West Coast siciliana, in luoghi variabili e imprecisati (si tratta di secret concerts) in un atmosfera che sa di “robba” genuina, di buon vino e orecchie da intenditori.

Gli obiettivi di Rassegna Macondo sono semplici e basati unicamente sul principio che bisogna dare un nuovo slancio al proprio territorio nella promozione e diffusione della musica dal vivo. Ma guardiamo più da vicino di cosa si tratta.
Abbiamo chiesto a Paolo e Fabio di spiegarci il perché di questo progetto:

..Rassegna Macondo nasce dalla nostra esigenza, corrisposta da tantissimi altri ragazzi, di fare esibire musicisti emergenti prima di tutto. Cosa che nel nostro territorio non avviene facilmente. Ma non solo questo. In provincia di Trapani, così come in molte altre zone d’Italia del centro e del sud mancano spazi, locali, club dove realizzare questi concerti e ciò rappresenta un danno, sia per chi fa musica sia per chi è un appassionato ascoltatore di musica. Abbiamo dunque ritenuto giusto che nel nostro territorio ci fosse lo spazio, un punto di riferimento, per i musicisti della nuova scena indipendente siciliana, italiana e non solo.

Quali sono allora gli spazi che utilizzate per promuovere Rassegna Macondo?

Abbiamo fin da subito pensato che bisognava sfruttare gli spazi pubblici che spesso non vengono utilizzati dagli amministratori locali e in un secondo momento abbiamo avuto l’idea di impiantare questi concerti in spazi variabili non convenzionali.

Cosa intendete per “spazi variabili non convenzionali”?

Sono quegli spazi alternativi ai pub o agli spazi pubblici. Ad esempio librerie, case private, attività commerciali delle più svariate, da riempire di giovani e di musica. Invadere “pacificamente” questi luoghi significa, oltre che inventarsi un nuovo modo di organizzare concerti, dare un segnale forte e chiaro a tutti. Se si vuole veramente non è poi così difficile organizzare dei concerti musicali. Basta ingegnarsi e metterci tanta buona volontà perché questo si possa realizzare.”

Non credete di essere fin troppo ottimisti?

No. Sappiamo di cosa parliamo e sappiamo quante siano le difficoltà a cui si va incontro quando si decide di creare questi eventi. Il nostro animo è fiducioso. Ciò che ci preme davvero è riuscire a instaurare un circuito virtuoso che coinvolga i giovani, il pubblico, il privato, che favorisca l’espansione di questi momenti musicali e che possano anche essere un trampolino di lancio per i giovani musicisti emergenti del trapanese. Noi speriamo che, seguendo il nostro esempio, i giovani appassionati di musica facciano lo stesso. L’obiettivo non è il successo personale bensì quello di diffondere una nuova cultura della musica e soprattutto della musica live che dalle nostre parti è carente.”

Spiegateci meglio come si svolgono questi concerti?

E’ un sistema abbastanza semplice. Sulla falsa riga dei ben più noti Secret Concert, si sceglie un posto, un ambiente casalingo, intimo, in ogni caso per poche persone che, per quella sera scelgono di passare il loro tempo ascoltando i cantanti o le band che invitiamo, rigorosamente emergenti.
Inviamo le specifiche dell’evento tramite i social network e solo chi si prenota in tempo, rientrando nel numero limite previsto potrà partecipare alla serata, pagando un ingresso assolutamente ragionevole.
Inoltre chiediamo a tutti i partecipanti di portare con se da bere e da mangiare. Questo rituale della condivisione non solo dell’evento artistico, rende l’atmosfera assolutamente caratteristica. Sembra davvero un festa tra amici.”

Voi siete stati anche i creatori e gli organizzatori di Rock the Casbah, un evento che ha riscosso un grande successo nell’estate di Mazara del Vallo e dell’intera provincia di Trapani. Qual è il rapporto con Rassegna Macondo?

Rock the Casbah è Rassegna Macondo sono facce della stessa medaglia. E’ tutta una questione di utenza.

In che senso?

Vedi, noi viviamo in un ambiente che durante l’inverno si svuota. Moltissimi ragazzi e ragazze vanno via per lavoro o per studio. Durante l’estate invece ritornano per le vacanze, spesso portando con se amici conosciuti in Italia e all’estero. Sembrava allora improponibile una Rassegna Macondo in versione estiva consapevoli che il pubblico si sarebbe decuplicato. Servivano ampi spazi e un proposta maggiore in termini di ascolti. Così abbiamo pensato a Rock The Casbah. Abbiamo pensato che sarebbe stato magnifico installare i concerti nel fantastico scenario della Casbah di Mazara del Vallo.
Siamo così riusciti a portare in piazza la musica dei Calibro 35, dei Dimartino, dei Waines, di Colapesce, degli Honey Birds and the Birdies.
Il successo è stato davvero inaspettato. Ma siamo anche riusciti in un secondo intento. Quello di far suonare musicisti locali emergenti come il cantautore Pierpaolo Marino, il polistrumentista Carpa Koi e la band
rock-surf Bananlonga.

Viene spontaneo pensare che più grande è l’evento più grossi sono i problemi organizzativi. Avete fatto da soli o le istituzioni vi hanno dato una mano?

Hai detto bene! C’è un abisso, se parliamo di organizzazione, tra Rassegna Macondo e Rock The Casbah. Quest’ultimo ha richiesto un notevole sforzo in termini economici e organizzativi. Il grosso dei contributi sono arrivati dagli sponsor che hanno creduto in questo progetto e lo hanno appoggiato, a differenza delle Istituzioni pubbliche il cui unico merito è stato quello di agevolare e snellire la parte burocratiche concedendoci le autorizzazioni richieste per realizzare questi concerti in un luogo pubblico.”

Vi siete sentiti appoggiati in questo percorso dalle Istituzioni?

Diciamo che si poteva fare di più. Tutto è migliorabile!”

In conclusione, cosa vi aspettate per il prossimo futuro?

Di fare sempre di più, sempre meglio. Creare e organizzare eventi di questo tipo sempre più importanti. Crediamo fortemente in questo e abbiamo un modello di riferimento a cui anche noi ci ispiriamo. Questo è Ypsigh Rock, il mitico festival di Castelbuono. Ecco, riuscire a istituire e consolidare dalle nostre parti un evento di tale portata sarebbe davvero un grande risultato.

Bene, con l’augurio da parte nostra e dei nostri lettori che Rassegna Macondo e Rock the Casbah possano crescere ottenendo sempre maggiori consensi. Vi salutiamo e vi ringraziamo facendovi tanti in bocca al lupo per i prossimi impegni.

Per maggiori info sulla rassegna:

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