In Time di Andrew Niccol



- “Come puoi vivere vedendo la gente morire accanto a te? 
- Non guardi, chiudi gli occhi”.
Scritto prodotto e diretto da Andrew Niccol, “In time”(strano che la distribuzione italiana non si sia lanciata in un ardito "Il tempo è denaro"... ma evidentemente a tutto c'è un limite, per fortuna)è una lucida e arguta metafora sulla condizione umana, che rielabora i temi della fantascienza intellettuale con l’action vecchio stampo alla Hitchcook (in chiave moderna naturalmente), ovvero l’uomo innocente, accusato ingiustamente e quindi costretto alla fuga.
Nel calderone, i protagonisti, un Justin Timberlake, sempre più a suo agio e credibile e la magnetica Amanda Seyfried, si trasformano nel corso della narrazione in veri e propri Bonni e Clyde con animo da Robin Hood.
- “Quanto abbiamo? 
- Un giorno... si può fare tanto in un giorno”.
Narrativamente impeccabile(anche se forse si poteva dare più spazio sulla morte del padre del protagonista), il film è dotato anche della regale fotografia di Roger Deakis, ora calda e avvolgente, ora algida e sontuosa, con movimenti di macchina e colonna sonora (Craig Armostrong) assolutamente confacenti... che conducono per mano lo spettatore nel cuore della tensione emotiva.
Non ci sono tra l’altro cadute di tono e il ritmo si mantiene sempre elevato.
- “Tutti vogliono avere la possibilità di essere immortali anche se è inverosimile”.
E se ancora non vi abbiamo convinti ad andare a vederlo... è un film che fa riflettere e tanto, essendo di un’attualità sconvolgente, ma i temi non sono per così dire buttati in pasto con forza, ma distillati con estrema cura, dosati con sapienza.
- “Sei pentita? 
- Mi hai salvato la vita”

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