Lucia Manca - Lucia Manca




“Una bimba sull’albero era con le mani ancora legate”, canta Lucia Manca in ”Lontano”, la traccia che chiude questo suo promettente esordio, prodotto da Giuliano Dottori.
La sua voce però, che ha quel non so che di infantile e giocoso, non ha affatto le mani legate e queste tracce sono qui a dimostrarlo. 
Un album elegante, raffinato, che vive e fa vivere l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa e incantata, con appunto la voce assoluta protagonista, così precisa e pulita eppure capace di emozionare, senza virtuosismi particolari, ma in modo semplice ed efficace, sempre ben aderente ai brani, che si sposa “magicamente”, è il caso di dirlo con le melodie mai scontate e gli arrangiamenti di gran classe.
Un’artista di cui sentiremo sicuramente parlare in futuro:

“Sogno antico”: nostalgica e piacevole, punteggiata dalla chitarra e pochi altri inserti strumentali, con le armonie vocali precise e trasognanti:
“l’anima galleggia sul pavimento mi abbandono piano sulle onde”

“Il mio canto”:”sono qui immobile ad aspettarti ancora”... quasi a proseguire il discorso intrapreso precedentemente da un punto di vista testuale, per il resto, pop easy listening, con un ritornello arioso e melodico, che si fa facilmente ricordare:
“non chiedermi che ne sarà del mio canto, si poserà”

“Dea”:ballad acustica, impreziosita da un ottimo arrangiamento, molto intimo, esplorando i conflitti interiori, con gusto:
“abbatti la mia quercia, dove il mio amore si perde, forse così germoglierà, forse così rinascerò... ”

“Tutte le parole”:brano scritto da Giuliano Dottori, con un andamento delicato e suadente, con una parte strumentale in minore alquanto suggestiva: 
“e tutta quella gente che ti osserva percepisce bene la distanza”

“Goccia a goccia”: sogni e speranze procedono amabilmente in questa sorta di cantilena contraddistinta dalle note di xilofono:
“tra i riflessi nasconderò in fondo all’orizzonte tutte le mie paure”

“Incanto”: ballad folk raggelata “per incanto”, una favola moderna dove a spiccare è inevitabilmente la voce, assoluta protagonista:
“apre le sue ali finge di star male cerca una carezza da te tu lo illuderai, io sono troppo lontana...”

“Prova a cercarmi”:”ti aggiri fra queste stanze che un tempo sapevano di più”... atmosfere country rock e voglia di fuga:
“corri non perder tempo e la mia voce si infrange nel fondo...”

“Il tuo ritorno”: “e invece resto ferma qui ad aspettare ancora”, chitarra e voce e qualche orpello strumentale, il sound è elegante, raffinato come la sua voce:
“Spoglierò ogni tuo sguardo”

“Giochi ancora”: un mood sinistro per una delle migliori tracce dell’album, enigmatica e ammaliante : 
“senti le campane, la gente spensierata ti impaurisce un pò”

“Lontano”: diradata ed evocativa, quasi una ninna nanna, per chiudere questo convincente esordio: 
“una bimba sull’albero era con le mani ancora legate”

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