Tre uomini e una pecora di Stephan Elliot



Privo di originalità (anzi si potrebbe sindacare addirittura sul copia e incolla di una qualunque sinossi sul tema) e senza alcuna pretesa artistica, con qualche inverosimiglianza e forzatura narrativa di troppo, “Tre uomini e una pecora” (evitiamo commenti sul solito titolo tradotto in  italiano, per ragioni di marketing che ignoriamo), è in ogni caso divertimento assicurato per un’oretta e mezza, grazie soprattutto ai dialoghi, ficcanti, spassosi, mai banali e alle situazioni comiche, alcune davvero esilaranti, basti citare la scena in cui i nostri eroi cercano di far defecare “la pecora” per recuperare la cocaina che ha precedentemente ingurgitato o il celeberrimo discorso del testimone dello sposo... ma sono davvero tante “le volte in cui si ride a crepapelle”... farina del secco di Dean Craig (Funeral party), una garanzia insomma.
Stephan Elliot e la sua regia sono funzionali “all’ambiente circoscritto”, la grande casa della futura sposa, dove il nostro non manca di regalare qualche leggero virtuosismo, in alcuni movimenti di macchina che aiutano a mantenere costante il ritmo narrativo.
Buona la prova attoriale in toto, con menzione inevitabile per Olivia Newton-John, vera e propria icona di se stessa. 

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