Turisti della Democrazia - Lo Stato Sociale



Alcune buone idee sicuramente, specie per quanto riguarda i testi, per uno dei gruppi più chiacchierati del momento, ma che segnano il passo “irrimediabilmente” sulla lunga distanza e sull’annosa questione “originalità”... niente di più lontano, tra queste tracce, che si dibattano tra citazioni più o meno riuscite e metafore ardite, cercando di tirarne fuori un frullatone paraculo con "spirito" punk, muovendosi nei confini della pop/dance più di maniera, che tocca poco le corde emotive e ristagna sugli stilemi che i nostri vogliono mettere alla berlina.

Non ce ne vogliano Lo Stato Sociale, cerchiamo sempre di far critiche in qualche modo costruttive e mai fini a se stesse, “quindi tralasciando i benzinai”, il consiglio è l’assoluto distacco dai modelli o meno o che dir si voglia, anche perchè in alcuni brani, il risultato i nostri lo portano a casa:
“Mi sono rotto il cazzo”, “Maiale”, “Vado al mare”, “Seggiovia sull’oceano”... hanno sicuramente qualcosa da dire e lo dicono bene e come si deve, con belle idee... le potenzialità ci sono, insomma si intravedono, ma il resto, sembra un bignami, a tratti scontato e irritante, di tutto quello che loro stessi peraltro criticano.

“Abbiamo vinto la guerra”: “che neanche ce ne eravamo accorti”... su un tappeto pop/dance, accattivante e “paraculo il giusto”,  una critica al sistema Italia, sintetizzabile in “andare affanculo perchè non si sa dove andare”:
“è già che c’erano rimaste cartucce abbiamo vinto pure la pace”

“Mi sono rotto il cazzo”: una delle migliori tracce dell’album, “mentre la speranza non muore mai”, ce ne è per tutti, anche per le etichette indipendenti... impossibile non citare I Cani per stile di scrittura e progressione armonica:
“svegliati stronzo che sono trent’anni che tua madre ti mantiene e pure gli dispiace che vai a fare il cameriere”

“Cromosomi”: tra citazioni letterarie “e ore straordinarie per impiegati mai domi” l’avversione per il capitalismo è tutta in una chitarra acustica a ravvivare un pop dance dal sapore nostalgico:
“se c’è una cosa che mi manca è la mancanza”

“Vado al mare”: con i primi Blur citati, consapevolmente o meno e la chitarra elettrica a ronzare qua e là, per uno dei migliori testi del lotto:
“ti ricordi quando mi lanciavi le mutande per trasmettermi il senso di abbandono come la tua voglia di sorridere”

“Sono così indie”: ancora primi Blur, musicalmente, ancora I Cani per il testo e la citazione “del cantante nascosto” direttamente dagli Offlaga Disco Pax e “papapapapapapa”:
“sono così indie che mi piace andare a ballare, sempre nella lista di chi suona...”

“Maiale”: luoghi comuni abilmente rielaborati, in un’atmosfera rarefatta e sorniona per così dire:
“ti donerei il mio cuore ma non si butta mai niente del maiale”

“Ladro di cuori col bruco”: quasi un remix danzereccio degli Offlaga Disco Pax, specie quando si cita “Il partito”... descrivendo “una classica serata”... “mentre Livia se ne è andata, senza sapere di niente”:
“qualcuno attorno starà pensando io mi piaccio, qualcuno, io stasera vado a fica”

“Amore ai tempi dell’ikea”:atmosfere da Rino Gaetano “leggerissimo”, ma piacevole, specie nel controcanto iniziale,  “fuso” con gli Zero Assoluto, che prendono purtroppo decisamente il sopravvento nel dipanarsi del brano:
“non ti amo però forse ti cercherò quando avrò bisogno di una scatola”

“Quello che le donne dicono”: il lato b di “Nord sud ovest est” degli 883, rifatta “senza amore”:
“liberati dalle mie parole”

“Pop”: decisamente sulla corda in questa traccia, il tutto puzza di già sentito, dalle musiche anni ‘80 ipercitate, al testo, dove stavolta l’alchimia tra toni bassi e alti non riesce: 
“vado via, ma ti lascio qui, amorematico aromatico al caffè”

“Seggiovia sull’oceano”:”io dico che a letto dobbiamo restare e non va poi così male” morbida e malinconica, con buone metafore, questa ballad che chiude l’esordio su lunga distanza dei nostri, ricalca le altre presenti nell’album, ma è sicuramente più costruita musicalmente e decisamente più valida:
“Se avessi tempo ti regalerei i miei denti per lasciarti comporre i miei sorrisi migliori”

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