Scritto, prodotto e diretto da Alessandra Piva, liberamente tratto dal romanzo di Giovanni Mastrangelo, “Henry”, con più di un occhio a Fernando Di Leo, è un classico film di genere, di base poliziesco per così dire, che ne ingloba però molti altri al suo interno, giallo, noir, trhiller... un lavoro nudo e crudo, iper realista a tratti, amorale come si conviene, che risulta convincente in massima parte ed avvincente per lunghi tratti, benchè il ritmo narrativo non si mantenga costante per gli 80 minuti circa di visione e accusi nell’insieme una certa ripetitività di fondo e anche qualche ovvietà di contorno, non ci sono comunque cali eclatanti e gli snodi filmici mantengono comunque viva la tensione.
Da segnalare le suggestive sequenze notturne, dove Piva con i suoi movimenti di macchina, caldi e ben assestati e il direttore della fotografia Lorenzo Adorisio, che gioca sui colori forti, nitidi ma crepuscolari, danno prova del loro talento, "i quasi confessionali" tra il surreale e l’onirico, flashback e visioni che fanno il paio con la realtà distorta dei protagonisti, con una Carolina Crescentini, una spanna sopra, che si conferma una delle migliori attrici italiane di ultima generazione e il sempre sopra “le righe” ed è il caso di dirlo Max Mazzotta, menzione poi di merito per Pietro De Silva e il giovane Montalbano Michele Riondino, ma è tutto il cast che funziona, non proprio convincenti forse solo Dino Abbrescia e Paolo Sassanelli... ma principalmente per come siamo abituati a vederli sul grande e piccolo schermo.
Potrebbe, ce lo auguriamo, diventare in ogni caso un piccolo cult, anche per i tanti gustosi dialoghi, che stemperano la tensione e vanno al di la del contesto specifico, dispensando piccole e grandi verità, specie nella prima parte:
"se voi mò se potemo fa una canna al volo... no so contrario alle droghe leggere lo sai"
"fuoriiiii, morto di fame, non vi sapete drogare e rompete il cazzo"
"in galera ogni secondo vale doppio, hai tempo di pensare a tutto"
"ci rispettano solo quando abbiamo la divisa e facciamo paura, ma in realtà non gliene frega niente a nessuno"
"s’è messo a fa la filosofia è cambiato... oh chiarisco, io non c’ho niente contro i poliziotti di sinistra... so pochi però ci stanno, ma quelli ci so sempre stati, ma Silvestri ha cambiato idea per colpa di una, è come se io che sò della Lazio divento romanista perchè me stò a ingroppà a una, ohhh"
"guardo Franco è cinema, cazzo dici il cinema è morto, allora è una fiction"
"ricordatevi che gli uomini si dividono in due categorie: quelli che sgusciano le vongole prima di mangiarle e quelli durante, io sempre prima"
"tu come fai a comprarla?
non la compro, trattengo qualcosa durante i sequestri, ogni tanto vado al laboratorio, giusto per la notte, è normale"
"qua non siamo in un cazzo di videogioco, qua non ce l’hai una vita di riserva"
"è curioso questo bambino, ancora doveva nascere e già mi ha salvato la vita"
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