Sergio Cammariere




Davvero inutile girarci intorno, Cammariere ritorna col suo album più brutto, piatto e monocorde fino all’inverosimile, dove si salva poco o niente, senza aneliti di rinnovamento e dove si ha tangibilmente la sensazione di un autore “alla frutta”, se gli episodi migliori sono da annoverare a uno scopiazzamento di Sergio Caputo o nel seguire pedissequamente De Andrè... la maggiorparte dei testi scritti dal fido Kunstler sono poi di un banale che sconfina nell’ingenuità disarmante... nel senso di: Ma davvero hai scritto nel 2012 robe così?
Fuori tempo e fuori luogo il nostro ricalca in questo suo viaggio,  le sue mete confacenti senza più rinverdire la magia degli esordi nemmeno per sbaglio... una delusione cocente insomma e senza appelli... L’album comunque è piacevole e non è un paradosso, chiariamoci, ai fans piacerà di certo, ma noi abbiamo l’ardire, viste le aspettative e il talento del nostro, di aspettarci qualcosa di più... visto che parliamo di arte e non di “prodotti commerciali”.
Lo stesso Alex Britti, altro virtuoso dello strumento, si è rinnovato con gli anni e pur non raggiungendo mai “l’eccellenza” per quello che possa significare, almeno ci ha provato ad andare oltre “lo spartito”, se Cammariere si dibatte ancora sugli stereotipi, cercando ogni volta di tirar fuori il singolo per vendere... è palesemente fuori strada e forse, ci dispiace dirlo ha veramente poco da offrire:

“Ogni cosa di me”: i temi “narrati” sono quelli di “Tutto quello che un uomo”... le atmosfere pop jazz consuete, con le svisate di pianoforte in evidenza... del resto è il primo singolo estratto:
“tu mi insegnerai che da soli non possiamo stare mai”

“Inevitabilmente bossa”: la tromba di Bosso interagisce che meglio non si può con il  pianoforte di Cammariere, il testo e la struttura armonica del brano non riservano però sorprese e il tutto si solidifica negli anfratti del già sentito: 
“Tutto passa col tempo ma l’amore no”

“La mia felicità”: samba leggera, l’effetto Kunstler e l’arrangiamento da “matrimonio”, Bosso soccombe inevitabilmente...
“non mi importa davvero niente se mi prometti che ci sarai”

“Il principe Amleto”: l’atmosfera popolare alla De Andrè dà una sincera sterzata all’album, complice l’arrangiamento più scarno, il testo di Sacchi e il violino di Cesari... e nonostante il risultato non brilli per originalità, la traccia risulta una delle migliori del lotto...
“il genio che si frange è simile al delirio la morte che guarda di sbieco ogni parto, ogni parte ci porta all’insidiosa risposta per  trovare il quesito pertinente”

“Transamericana”: “chi è solo non si perde mai”... altro samba, con testo di Casale, trascinante, sebbene ordinario nel suo dipanarsi:
“se non è un qui pro quo io mi libererò”

“Com’è che ti và? (Onde anda voce)”: un pool di autori, luci soffuse e “discorsi del bar che di amaro in amaro mi portano a te...” tutto molto Sergio Caputo Style, con la tromba di Bosso in evidenza... 
“com’è che va il tuo corpo in cui sono morto”

“Controluce”: ancora un ottimo testo di Casale,  jazz ballad dove il pianoforte del nostro fa la parte del padrone, morbido e scuro... notevole, forse il brano migliore:
“Stai ferma così resta immobile hai gli occhi degli occhi dell’alba che viene per noi, fermo il tempo per noi e tu non ci credi”

“Thomas”: l’atmosfera si fa più rarefatta e complice, scompaiono le parole, Cammariere da il meglio di se nei territori a lui più congeniali, col tema “malinconico” che il piano suggella.

“Notturno swing”: “Bambini siamo essere occidentali, figli dei fiori dei mali, cantiamo blues sepolcrali”... per il miglior testo di Kunstler, un arrangiamento minimal col solito grande Bosso che si prende la scena... un Caputo (evocato anche nelle immagini dei testi) decisamente più inquadrato, ma anche decisamente piacevole:
“Tu che come me cambiavi il mondo con le parole che adesso non hai più”

“C’era una favola”: “... se non ti vedo penserò che non ci credi più”... ancora De Andrè, il “cantastorie” Cammariere rende palese omaggio ma non convince del tutto e il testo stavolta criptico di Kunstler non lo aiuta:
“Nessuno di noi potrà andarsene vivo da qua”

“Buonanotte per te”: con citazioni nel testo di “Sorella mia” e tipiche progressioni armoniche del nostro... in tono minore, con Bosso al flicorno, il brano purchè anonimo si segnala da solo, perchè è un altro capolavoro al contrario di Kunstler, non ce ne voglia l’autore, ma il testo è francamente imbarazzante:
“amore sono  sempre da solo perchè non faccio che pensare a te e dentro ai giorni miei io so solo che ci sei”

“Essaouira”: è una traccia strumentale a chiudere l’album... breve, suggestiva e con delle incisive percussioni, ma appunto di coda si tratta. 

Commenti

  1. Che dire, come Allevi, questo musicista rimane nell'encefalogramma piatto del panorama musicale italiano, ovviamente stiamo parlando della sua parte visibile, dove ben pochi dei tanti meritevoli hanno la fortuna o la sfacciataggine di sussultare e chissà a quale prezzo. Forse però, data la banalità della musica, un insieme di stilemi cosmeticamente "colti" (diciamo) per convenzione e, la vita inorganica e minerale dei versi, spesso una scorpacciata di baci perugina, in quanto a glicemia e ricerca di frasettine nei bigliettini (poi sapientemente messe in fila), è pure un po' grave, poiché se capita spesso che nessuno gridi che il Re è nudo, la cosa più inquietante è che qualcuno abbia fatto un tale Re. Misteri. Infatti non giova alla musica italiana lo scimmiottare stile e personalità prefabbricata,qualche produttore si sarà detto "caspita c'é una nicchia vuota, infiliamoci questo quà che non smette mai di assillarmi, così prendo due piccioni con una fava". Tanta spinta pubblicitaria e via; non è certo da sperare che i vari Gino Castaldo rinsaviscano proprio questa volta e così, senza nemmeno vergognarsi un po', anzi, ecco 'sto ragazzo, a cui non pare vero ma che davvero ci crede (...!) sui grandi palchi e autoreferenziale nelle auto-presentazioni come il commerciale di turno dice "noi, azienda leader nel settore" sapendo bene che nessuno si prenderà la briga di dire il contrario. Lui è un bravo ragazzo, un energico artigiano, che ha entusiasmo da vendere, pure in piazza di paese col megafono ma il talento di raccontare un eventuale proprio universo con un linguaggio originale e interessante proprio non c'é, non c'é mai stato. Andiamo avanti così, facciamoci del male...

    RispondiElimina
  2. L'articolo che ho letto (a firma di chi???), che vorrebbe forse essere una "recensione" del nuovo lavoro di Sergio Cammariere è così assurdo, così pieno di contraddizioni, così pieno di cattiverie gratuite da lasciare senza parole...
    Non solo, ma giunge come una "nota stonata" in un mare di altre note tutte concordi e intonatissime, che hanno definito il nuovo album di Sergio un capolavoro, l'ennesimo dei suoi capolavori...O solo l'autore del suddetto articolo ci capisce qualcosa di Musica e tutti gli altri sono degli incompetenti??? Mi sembrerebbe molto strana la cosa...
    Il solo definire "alla frutta" un Artista del calibro di Sergio, Musicista, Compositore, straordinario Interprete ...Artista geniale che tanto ha ancora da donare alla Musica e a tutti coloro che amano questa forma di Arte...è decisamente azzardato e privo di fondamenta...e sarà il futuro a dimostrarlo...
    E poi l'articolo è un insulto all'intelligenza dei fans di Sergio...Dopo un'introduzione che riporta tutte le presunte "magagne" del nostro, segue la frase che comunque si tratta di un lavoro piacevole e che sarà gradito dai fans...Cosa significa tutto questo???Se sono vere tutte le pecche evidenziate e nonostante ciò l'album risulta piacevole e sarà gradito ai fans, significa che i fans sono persone che si accontentano di poco...di "bocca buona"...
    Ebbene...le cose stanno esattamente all'opposto...I fans di Sergio sono persone che amano davvero la bella Musica, e niente affatto la musica commerciale, che Sergio proprio non sa comporre...Il pubblico di Sergio è un pubblico scelto, che non si accontenta facilmente...ma che deve ogni volta togliersi tanto di cappello per quello che Sergio riesce a "creare" di bello e di buono, emozionando sempre immensamente e lasciando stupiti per la sua capacità di superare sempre se stesso trovando nuovi spunti, creando album di una varietà che la maggior parte degli Artisti si sogna e ottenendo il meglio grazie anche alla collaborazione con altri grandissimi Artisti!!
    Preferisco non entrare nel merito delle recensioni dei singoli brani...sono di una banalità disarmante...anche se devo ammettere che sono state evidenziate le note di punta dell'album che, ovviamente, come in tutti gli album di qualunque Artista, ci sono...

    RispondiElimina

Posta un commento

Translate