E' necessario - Diego Mancino



Partiamo subito dal fatto che ci ritroviamo all'ascolto di uno che le canzoni le sa scrivere come si deve, aggiungiamoci poi quel suo tono di voce "particolare" e per certi versi intrigante, che fa un pò Manuel Agnelli edulcorato... ma tutte queste qualità non bastano evidentemente per rilasciare un buon album o forse siamo semplicemente noi che ci attendevamo di più... decisamente di più.
Se testi e interpretazione vocale, vanno di pari passo, a stare indietro e di molto, è la parte musicale... relegata ad arrangiamenti monocorde e a soluzioni armoniche e melodiche che non rendono giustizia ai brani di per se, lasciandoli confinati in un appiattimento generale di base, che non rende le canzoni "parte del tutto", ma finisce con l'annoiare inevitabilmente... Inevitabilmente anche i testi si perdono così nel marasma generale  e vengono sopraffatti dalla mediocrità della proposta musicale... ora nell'arrangiamento, come dicevamo sempre uguale, se non inesistente... ora nel non sviluppo di un ritornello o di un bridge, ora nelle forme stereotipate nell'insieme... un peccato insomma, perchè l'album in se, valeggia una mediocrità  che non si addice al talento del nostro, che specie nelle tracce finali, regala quanto meno spiragli per il futuro:

“Colpa della musica”: è il caos che ci comanda, in tutta questa sceneggiata, confusi come mosche in ritirata”... elettro pop abbastanza lineare, con poco mordente, che si salva grazie all’ottimo testo:
“la musica promette è colpa delle note e tu ci stai cascando”

“E’ necessario”: “il mondo è contrario, è necessario”... stavolta il testo come a dire non basta... su sonorità elettro pop leggermente più sostenute, con un buon bridge sul finale, la titletrack non convince fino in fondo:
“guardare lontano è necessario”

“Come dei ragazzi”: la semplicità / genuinità del testo si sposa stavolta perfettamente con le atmosfere suggestive evocate, benchè il territorio musicale resta saldamente quello dei brani precedenti e il ritornello non abbia risvolti melodici memorabili:
“siamo solo dei ragazzi e ricordalo bene quando dici che il mondo ti ha già molto deluso”

“Nei baci no”: “ma nei baci no... nei baci vivo io... e la tua bocca è la mia casa”... vale il discorso fatto per il brano precedente, con la differenza che qui convince anche il ritornello e l’andamento ritmico hip hop apporta un maggiore trasporto: 
"è nel silenzio che cade la neve, è nel timore che vive l'amore"

"Qui è così": dance banalotta e testo idem, qualunquista più che populista, nonostante di certo le buone intenzioni:
"tutti giocano col cuore dei santi, con i guanti bianchi, con il culo degli altri"

"Ogni ora è adesso": "e invece mi domando dove cazzo sono stato in tutto questo tempo"... tralasciando le rime forzate e il populismo che qui invece emerge a più riprese... il brano musicalmente è piacevole, ma resta lì, non si sviluppa strumentalmente in alcun modo ed è questo il suo limite maggiore: 
"non mi sono accorto che il tempo è corto che tutti abbiamo diritto a un pò di fuga ma il tempo è corto"

"Sexy": se tutto è sexy, ovviamente con morosa a seguito, francamente questo brano o ascoltarlo semplicemente non lo è... e c'è ben poco da aggiungere... la traccia più debole del lotto:
" il silenzio è sexy a volte è come oro, dipende da te, se vale di meno"

"Solo per un momento": "smettila con le catastrofi".... dove la diversificazione delle ritmiche, tra i momenti sospesi e quelli più tirati del ritornello donano al corpus un certo mood nel suo insieme piacevole:
"non serve a niente avere cura di assomigliare a tutti gli altri"

"Per il futuro": "ma il domani non esiste... se un lavoro non esiste... se una casa non esiste"...  una jungle disordinata "anarchica come l'amore" , che stavolta colpisce nel segno, anche nel suo mettere in ombra per così dire la melodia del ritornello:
"perchè sei tu la rivolta armoniosa"

"L'estate di domani": "e noi senza saperlo facevamo dei progetti"... andamento nostalgico e amaro e costruzione armonica ottimamente congeniata... "è qualcosa che non riesci a spiegare".... un altro ottimo brano messo a segno:
"sul profumo delle onde e dei sogni scandalosi..."

"Milioni di minuti":"si davvero non c'è nulla di distante... l'universo è elegante"... incedere mesto e solenne, col pianoforte in evidenza, a sublimare la tristezza... per la ballad che chiude l'album, con una melodia che ricorda Mad World dei Tears for Fears:
"della voglia che ci sveglia mentre dondoli nel vento come mille fili d'erba"

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