Una voce non basta - Pacifico


Dopo i grandi successi come autore e i buoni attestati di stima coi suoi lavori solisti, Pacifico, quasi per provocazione, rilascia un album di duetti... a rimarcarne il fatto, l'ambizione legittima... esplicitata sin dal titolo... la confine linea insomma che separa "Sei nell'anima da Tu che sei parte di me"... dove inevitabilmente è la coesione, l'unità di intenti che si perde tra i solchi... ma dove nello stesso qual modo, la variazione di toni e atmosfere, rende vivo il corpus, non smettendo di incuriosire, vista l'eterogeneità della proposta in se e i nomi coinvolti, ce ne è davvero per tutti i gusti, è il caso di dirlo... con Alioscia e Patrick dei Casino Royale, i Musica Nuda e Francesco Bianconi che si staccano sulla comitiva.
Una raccolta di canzoni, anche se i brani hanno una loro intima natura a legarli e non potrebbe essere altrimenti, specie dal punto di vista testuale, tra stagioni e stati d'animo, dove la vena artistica e poetica di Pacifico si propaga, a volte, senza una direzione precisa e stabile, anche se il difetto, come dicevamo, sta probabilmente a monte...

Il risultato è comunque piacevole, un pò auto celebrativo in alcuni casi e mal sfruttato in altri, ma una riprova in ogni caso che Luigi De Crescenzo è un autore per palati fini e come si deve, dove al più, ci sarebbe piaciuto che il nostro si fosse per così dire lasciato contaminare maggiormente a questo punto, che avesse aderito ad arrangiamenti più originali, seguendo le peculiarità dell'ospite di turno... ma forse non era questo il punto da cercare, anzi era proprio il contrario... con gli artisti coinvolti a calarsi nel mood del nostro... ma in estrema sintesi, è l'amalgama (che non ci potrà mai essere) voluta,  non possono sussistere dubbi a riguardo...a far si che questo sia l'album perfetto per rivendicare o meglio affermare la sua centralità d'autore, come direbbe il duo Dalla/De Gregori, "Non basta saper cantare"... o meglio ancora, come magari avrà confidato in toni più o meno pacifici:

- Non so se ci siamo capiti, ma io le canzoni, le so scrivere, eccome... e le canto pure come si comanda, del resto, avete visto che crew ho messo in piedi?
- Come dargli torto:


“A nessuno (feat. N.A.N.O) ”: filastrocca elettro pop, semplice e lineare, accattivante, giocata irrimediabilmente sul ritornello: 
“tu non sei nessuno, se nessuno ti ama, tu non sei nessuno”

“L’ora misteriosa (feat. Cristina Marocco)”:”e la fortuna ignota che ci ha messo qui”... una bossanova  leggera e suadente, ricca di interessanti intrecci strumentali:
“fuori l’alba, niente sembra possa farci male, tutto è pronto per andare, tutto può arrivare, bello che ci dividiamo l’aria silenziosa, bello che tu sia con me nell’ora misteriosa”

“Ogni giorno (feat. Alioscia e Patrick dei Casino Royale)”: “sarà un insieme di conseguenze”... la prima perla dell’album, che intriga nelle parti recitate e trascina in quelle cantate:
“mantra recitato, muove vento buono, soffia spinge l’anima verso il futuro”

“L’unica cosa che resta (feat. Malika Ayane)”: morbida nelle strofe e consueta per così dire nella melodia aperta del ritornello e nel suo dipanarsi in minore, è la classica pop song alla Pacifico per intenderci:
“meno male che ci sei tu, dietro una porta sbarrata a tutti sei riuscita a trovarmi” 

“Parlami radio (feat. Musica Nuda)”: “uno spazio aperto e nuovo tutto da inventare ” scarna, antica, preziosa e non poteva essere altrimenti visti gli artisti coinvolti:
“penso spesso di stupirti, di tornare a casa carico di fiori e senza alcun motivo festeggiare”

“Infinita notte (feat. Francesco Bianconi)”: omaggiando De Andrè nei rimandi del testo, il brano è una ballad solenne, oscura eppure ariosa, tira aria insomma di nobiltà d’autore:
”... c’è quest’algebra folle che senso non ha ma ci spinge a guardare aldilà, a comprendere l’uomo e ad averne pietà”

“Second moon (feat. Dakota Days)”: un mood intimo e coinvolgente, un respiro “internazionale”,  in un atmosfera da sogno lucido, che beneficia delle ficcanti ed evocative immagini del testo, ottima anche l’idea delle “dichiarazioni” sul finire del brano:
“e gli idealisti, gli ingenui, i rinunciatari starebbero col naso all’aria abbracciati alle loro mogli mentre i ladri lo sguardo basso gli sfilerebbero i portafogli”

“Dolce sia l’estate (feat. Raiz)”: sotto titolo l’estate di chi sa... il brano è tutto giocato sulla ripetizione ossessiva del ritornello, che fa il paio col titolo... come a sancire già da ora la scelta del singolo estivo:
“forse un incontro, una voce sarai, uno spazio diverso che io non vedevo... forse un ricordo lontano in cui perdersi”

“Solo se ci credi (feat. Manupuma and The Maestro): ovvero l’estate di chi aspetta, l’ipotetico lato b del brano precedente, è più “solare” e ricco strumentalmente, ma l’accoppiata nel complesso non convince del tutto:
“sali con me su quel treno, entra dal finestrino nell’aria scaldata dal mare”

“Pioggia sul mio alfabeto (feat. Anna Moura e con la partecipazione straordinaria di Mercan Dede) : atmosfera crepuscolare “autunnale”, dopo la sbornia estiva, non è certamente un caso, che dopo l’estate arrivi la pioggia e queste ritmiche minimali e incisive, punteggiate opportunamente da piccoli orpelli preziosi strumentali, che si muovono a proprio agio in territori più propriamente world:
“Pioggia sei del profondo, quando cadi in vita fa irruzione il sogno”

“Strano che non ci sei (feat. Samuele Bersani)”: con il piano in evidenza e una malinconia di fondo, il brano anche se con alcune interessanti variazioni melodiche stenta a decollare del tutto:
 “ti cerco nelle zone imprecise, nei calcoli sbagliati, nei giorni sparsi in terra spezzettati”

“Presto (feat. Bud Spencer Blues Explosion e Frankie HI NRG”): electro pop vintage, dove poco si vede la mano dei Bud, non male l'intervento di Frankie:
“prenderemo forma di silenzio forte o di rumore accelerato”

"Semplice e inspiegabile (feat. Cristina Donà): "stanotte stelle e desideri a sciami"... dove si sposano benissimo le due voci, in un'atmosfera rarefatta e sospesa, senza colpo ferire:
"vorresti dire ma non chiedi perchè adesso è tutto facile per noi"

"In cosa credi (feat. Manuel Agnelli)": "le nostre piccole armi"... per uno dei migliori testi dell'album, domande... e risposte... dove non c'è vincitore... ma intensità, con un Agnelli vocalmente asciutto e meno teatrale: 
"Credo alla stranezza del tutto, all'ingegnosa perfezione che ci ha messo al mondo certi di imparare questa confusione"

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