Tra il Teatro Canzone e la sua attività di scrittore, del Giulio Casale rocker "Estremo", si erano un pò perse le tracce. A porre rimedio arriva questo album che riesce a coniugare ottimamente le ultime esperienze artistiche del nostro col suo passato, prima con gli Estra e poi da solista. Un lavoro solido eppur vario, come le anime dell'artista che getta il suo sguardo lucido e inevitabilmente amaro sulla realtà circostante. Non c'è da stare allegri insomma di questi tempi e Casale, a parte dal punto di vista testuale lo fa intendere benissimo anche con le musiche, oscure, criptiche, quasi fossero ovattate dai rumori stessi, dove la melodia però sempre presente è voglia e forza propulsiva e mai rassegnazione.
Un graditissimo ritorno insomma dove si fa fatica a preferire un brano piuttosto che un altro, che si contraddistingue per la grande varietà delle frecce del suo arco compositivo e la granitica coesione interna:
"La tua canzone":un sound nervoso e teso, col basso in evidenza e le chitarre elettriche a punteggiare adeguatamente, apprezzabili ancor più per le tinte noise che prendono nel ritornello:
"canta senza più fermarti fammi sentire vivo in mezzo agli altri"
"La mistificazione": "la vergogna dell'io senza più le persone"... con Bertolt Brecht nelle parole e nell'aria, il brano è intenso ed emozionale, col ritornello "apparentemente distensivo e leggero" che non ti aspetti:
"mentre ascoltavo gli argomenti peggiori, difesi sempre dai migliori avvocati"
"Apritemi": "non ho mai smesso di bussare"... un talkin su base elettronica, con la slide guitar, che fa venire in mente Gaber anche per il testo:
"apritemi con chi altri dovrei stare?"
"Un ossessione": mood oscuro e incedere marziale, con sinuosi e ammalianti inserti strumentali, per uno dei migliori testi dell'album, una perla nera di rara bellezza:
"a questo cose pensarci sempre ma non parlarne mai al tuo dolore che picchia dentro non pensarci mai"
"Virus A": "la guerra alle streghe e la strega sei tu"... claustrofobica e non potrebbe essere altrimenti vista la storia narrata, con improvvisi squarci melodici per un risultato assolutamente inquietante e affascinante al tempo stesso:
"ti fa orrore sentirti così fragile e vivo"
"Fine": col basso portante e il piglio deciso delle strofe e la melodia accattivante dei ritornelli, è il primo singolo estratto non a caso:
"tu sei sempre il più bel fiore del giardino, io ho smesso di ritrarti ora noi sperimentiamo le distanze"
"Magic shop": il nostro sceglie di rapportarsi con uno dei classici di Battiato in maniera diciamo rispettosa, per quanto concerne la struttura del brano, abbassandolo di tono per meglio adattarlo al suo timbro, il risultato è accettabile anche se dal punto di vista musicale ci saremmo aspettati un maggior sviluppo, magari allungando la parte strumentale finale.
"La merce": psichedelica e onirica, sospesa e western, che può ricordare per restare in Italia, certe atmosfere care ad Amerigo Verardi:
"il mercato è morto viva il mercato"
"Personaggio comune": "pensava, strano che in questo inferno c'è aria da respirare"... un brano da cantautore classico sporcato da un'elettronica leggera e funzionale per narrare di "un tipo senza governo":
"aveva case con vista su case e mille canali da prendere"
"Senza direzione": "sorridere sempre fino a non respirare"... ballad abbastanza lineare, con le chitarre in evidenza, per raccontare la storia di Nina:
"vien voglia di menare le mani di rompere tutto poi rimandi a domani"
"La febbre": "il tempo che non prendi con il telecomando"... solenne e incisiva con interessanti intrecci strumentali con un finale da brividi quando talkin e ritornello si sovrappongono con gusto:
"in questo nostro tempo che non sappiamo amare"
"La tua canzone #9": versione spoglia, senza orpelli della traccia che apre il disco, più da cantautore insomma, delicata, intensa e soprattutto sincera.
Ciao!
RispondiEliminaSono Francesca, mi occupo della promozione dischi per L'AltopArlAnte http://www.laltoparlante.it/ , ufficio stampa e promo radio.
Vorrei sapere se è possibile avere un indirizzo mail a cui mandare comunicati stampa, news e ascolti per eventuali recensioni sul tuo interessante portale :)
Grazie per l'attenzione, a presto!
Certo, l'indirizzo è shake@grandipalledifuoco.com
RispondiEliminaa presto:)