La Vigna Dischi - intervista a Paolo Tedesco e Giampiero Riggio


Qualche mese fa a Mazara del Vallo è nata "La Vigna",etichetta indipendente che si è subito presentata ottimamente con l'esordio (o quasi) di Giampiero Riggio, noi di Shake abbiamo intervistato per voi,Paolo Tedesco, il fondatore e ovviamente Giampiero Riggio:


L'accostamento col vino evidenzia suggestioni che portano alla mente irrimediabilmente la Sicilia, la terra, la cultura, la tradizione... musica in Sicilia e rigorosamente Siciliana dunque, a partire dalla riedizione di “Separations” di Giampiero Riggio come primo parto (disco del 2007 che La Vigna ha impreziosito con un disco di remix e un inedito, oltre ad una nuova veste grafica; il tutto in free download dal sito www.lavignadischi.it).
Ci racconti il “perché" in questo preciso momento storico, in cui la discografia è in fase agonizzante per essere buoni, di fondare un'etichetta, per portare avanti "vini doc siciliani"?

La Sicilia è terra di talenti e di vini. Terra di vitigni e di cultura. Ecco perché ho chiamato questa piccola etichetta La Vigna. C’è un rapporto viscerale fra me e queste terre, a partire dalla mia città (Mazara del Vallo) e dall’intera Provincia di Trapani. Quest’area è la più vasta fra le province coltivate a vite in Europa e nasconde, nel suo sottosuolo, talenti nascosti (volontariamente o meno) che vale la pena scoprire. Giampiero Riggio è uno di questi. Lo considero il nostro Syrah: un vino caldo, corposo, da gustare preferibilmente d’inverno di fronte ad un camino, nelle terre umide che ci circondano (ma anche oltre).
La Vigna vuole valorizzare i talenti di questa terra. Senza grosse pretese, senza ansia da prestazione, ma con la volontà di fare bene quel poco che coltiviamo.
Conosco un imprenditore di Marsala, un amico fraterno di mio padre (e successivamente mio), che negli autunni in cui le uve non erano qualitativamente al massimo preferiva mandare al macero tutto il raccolto, anziché venderlo (o svenderlo) al migliore offerente. Lui faceva vini di qualità (e i suoi figli oggi continuano sul suo esempio): pochi ma buoni. Oggi La Vigna vuole coltivare uve di qualità. Non importa quanti dischi si venderanno o quanta gente ne parlerà. Vogliamo (io e gli Artisti che fanno ormai parte di questa famiglia) fare qualcosa di alto spessore, per valorizzarci e valorizzare quello che abbiamo attorno e che stiamo costruendo, attraverso un movimento lento che parte dal basso, dai concerti, per poi prendere spazio a casa (e in qualunque mezzo di diffusione della musica, digitale o meno).

E’ vero, la discografia (specie quella italiana) è agonizzante. Ma io sono un sognatore e sono uno di quelli che ancora si emozionano stringendo fra le mani un disco ben fatto. O (soprattutto) ascoltando musica vera, spontanea, che – lo senti – è lì perché voleva esserci (e non perché doveva). La Vigna punterà a valorizzare queste canzoni, e lo farà partendo da chi le sta attorno geograficamente.


In che modo intendete muovervi? Dalla promozione alla distribuzione e se nel futuro pensi ci possa esser spazio, non so, anche per un barolo o un chianti?

La distribuzione è morta, a meno che tu non faccia dischi per mestiere, e trovi il tempo (e le condizioni) per distribuirli. I canali che utilizzeremo saranno di due tipi: digitale (dal sito www.lavignadischi.it o attraverso i social network) e “fisico”, attraverso i concerti. Cosa è più “fisico” di un concerto e del sudore che si porta dietro?

Per quanto riguarda la “varietà” dei vini: non pongo dei limiti geografici per i vini di questa cantina. L’esempio più importante è la seconda uscita de La Vigna: I RAGAZZI CONTENTI MOSTRANO I DENTI, compilation (anch’essa in free download) che contiene 9 brani di 9 artisti provenienti da tutta Italia che hanno partecipato alla scorsa edizione del ROCK THE CASBAH! fest, il festival che – insieme a Fabio Genco e all’Associazione Culturale Il Tricheco – da tre anni organizziamo nella casbah di Mazara. Il disco, fatto in collaborazione con Canebagnato Records, contiene brani di Calibro 35, Honeybird & the Birdies, Dimartino, Colapesce, Waines, Mc Comme Ca, oltre ai locali Bananalonga, Pierpaolo Marino, Carpa Koi.
Altri (ottimi) vini siciliani, ma anche altro: dal Punt e Mes all’Amaro del capo, passando per un freschissimo vino californiano!
Comunque dalla terza uscita torneremo in Provincia con il primo, vero disco su supporto fisico de La Vigna (non più “free”). Un grandioso, scatenato Ep al quale seguirà un dolcissimo album (quarta uscita), dopo la quale penso mi fermerò per un po’: ho voglia di tornare a fare un po’ di musica mia).


Volevo proprio arrivare lì: il tuo progetto Clouds in a Pocket è uscito per Canebagnato Records (alla quale hai accennato pocanzi): dischi ben curati, con packaging fatti come si deve. Quanto hai preso da quella esperienza?

Ho preso praticamente (quasi) tutto. L’amore che Nicola Manfredi ha riposto nei dischi Canebagnato è esemplare. Lo scorso agosto abbiamo fatto suonare a Mazara i Green Like July, da Alessandria. Ci raccontavano come Canebagnato sia un punto di riferimento per Milano e dintorni. Non so quanto Nicola sappia questa cosa (e il fatto che probabilmente non lo sa dà ancora più valore a quello che ha finora fatto: musica e packaging di qualità, “inventando confezioni belle per bella musica e viceversa”, come recita il loro sito www.canebagnato.org). Canebagnato è un piccolo giardino fiorito, La Vigna è forse una continuazione di quel giardino. La vedi la fotografia? Quel baglio con tutti i fiori attorno, e il vigneto oltre il giardino?


Come vedi lo stato della musica in Italia, partendo dalla Sicilia ovviamente?

Lo vedo fatto di alti e bassi. Negli ultimi due anni, a partire dal ROCK THE CASBAH e poi attraverso la rassegna di house concert Macondo abbiamo incontrato decine di Artisti. Gente che si spacca in quattro per portare avanti il sogno di fare musica, e di fare della musica un mestiere, attraverso la sensibilità (e l’incoscienza e la passione) che i tuoi 25-30 anni ti affidano. Ma poi devi scontrarti con i locali che ti chiedono “quanta gente porti”, con la chi preferisce restare a casa piuttosto che vivere le emozioni di un concerto; ti scontri con la maggior parte delle radio che passano solo e sempre le stesse cose (“indie” incluse), e con la SIAE che dai diritti sulle tue canzoni dà da mangiare ai vari Ron, Ligabue, Laura Pavesini o Vasco Rossi (a proposito: che delusione vedere Battiato, Pagani e Paoli in quel video: http://www.youtube.com/watch?v=BbCq9BDMFyw). E allora vedi il “music biz” peggio di qualunque altro business: dovrebbe essere (derivante da) qualcosa di aulico, invece c’è del marcio anche lì (e forse peggio). Vabbè, noi andremo per la nostra strada, ripeto: senza pretese, facendo tutto con semplicità e col sorriso sulle labbra.


Oltre a Riggio, suppongo che il tuo nuovo lavoro uscirà appunto per La Vigna. Come procede?

Beh, ho archiviato Clouds in a Pocket per troppo tempo. Dopo l’estate spero di entrare definitivamente e nuovamente in studio. Ma non so se vorrò staccarmi da Canebagnato.
Devo sentire Nicola al riguardo: mi sono trovato così bene che mi risulterebbe difficile immaginare un disco Clouds in a Pocket senza Canebagnato. Magari si potrebbe fare qualcosa insieme a La Vigna, vedremo.


E gli altri progetti che credo state ultimando? Non so: Pierpaolo Marino, Fabio Genco, Bananalonga… Insomma: cosa verserete nei bicchieri prossimamente?

Verseremo ottimo vino, ma non anticipo niente, neanche sotto tortura.
Ti anticipo solo che a breve usciranno dei teaser homemade che conterranno di tutto.
Attendete solo qualche settimana, poi – se tutto va liscio – a metà giugno scoppierà una bomba ad orologeria; per fortuna però a luglio sarete rassicurati da otto brevi racconti, raccontati – fra gli altri – da ospiti illustri.


E' inevitabile allargare il discorso a Rassegna Macondo e al ROCK THE CASBAH! fest  di cui ci avevi raccontato in una precedente intervista 
Anche lì top secret: la line up del festival sarà pazzesca, dico solo questo.
Ma un anteprima la voglio dare: il ROCK THE CASBAH! fest si farà il 7 e 8 agosto (ovviamente a Mazara!).
E sempre a Mazara – dal 22 giugno in poi – daremo vita ad una nuova rassegna sugli scogli; una “continuazione” di Rassegna Macondo, in chiave estiva. Un appuntamento al mare: si chiamerà “Seaside Rendez-vous”.
Seguiteci!!!


Ciao Giampiero, parlaci un pò di te, come nasce e cresce la passione verso la musica e ovviamente di questo progetto, datato  2007, il perchè di questa riedizione in confezione deluxe (remix più l'inedito) 

Ho studiato pianoforte e poi ho dimenticato quasi tutto. Poi ho iniziato a rubare la chitarra al mio coinquilino, e suonavo le corde a due a due, al massimo a tre, e ancora oggi non é che sia andato più in là. Però è sempre stato sufficiente a crearmi un piano su cui posare le cose che avevo voglia di posare, e che in quel modo uscivano fuori da me e forse me ne liberavo. La chitarra è abbastanza immediato come strumento, anche se mi sta parecchio antipatico e ne detesto il suono, prima o poi me ne libererò. Questo progetto arriva dopo quasi tre anni di altre registrazioni, ma è stato fatto in quasi un mese, senza pormi troppo il problema della qualità del suono, né della sua coerenza, e ne è uscito fuori omogeneo e immediato. Se riuscissi a ricordarmi esattamente come sono andate le cose potrei parlarne, ma facciamo che è come se non mi fossi fermato un attimo durante quel periodo, e che non mangiassi nè uscissi di casa, stavo solo lì a registrare roba senza nemmeno un microfono, anzi con quello del portatile, che tirava dentro tutto quello che passava da lì: me, la gente che bussava mentre registravo, la gente che urlava alla Vucciria sotto di me, le sedie che sbattevano, e andava bene così. 
Paolo si è affezionato a questo lavoro, che era stato pubblicato in 100 bellissime copie, e quando mi ha chiesto di riproporlo per la Vigna forse un po' ho tentennato, perché uno si libera delle cose e poi dà fastidio che ritornino, ma è stato un piacere metterlo nelle sue mani. I remix sono serviti a tamponare un po' l'irrequietezza di dovermici confrontare di nuovo.


Sei già al lavoro su nuovo materiale? E se si pensi di proseguire in questa direzione musicale?
Dopo questo sono venuti altri progetti, pubblicati per Woolshop Productions, tra il 2009 e il 2010, in copie altrettanto bellissime, e la direzione era già cambiata. Quindi suppongo che, quando riuscirò a rimettermi a registrare, cambierà di nuovo.


Ascoltando la tua musica vengono in mente molti nomi illustri, (evitiamo di citare questo e quello rischiando di sbagliare)... quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente?
Ah non ascolto molta musica, nel senso che mi affeziono a pochi gruppi e ascolto solo quello, e non sono un gran conoscitore. Credo che in quel periodo ascoltassi molto gli Xiu Xiu, Godspeed You! Black Emperor, Battiato e i primi Parenthetical Girls. Da un paio di anni mi bastano i Current 93, ogni tanto i Cocteau Twins: non credo influenzino la mia produzione, ma ascolto assiduamente praticamente "solo" quello.


Come vedi la scena musicale italiana indipendente e non 
Sulla "non" non saprei proprio che dire perché non ho idea di cosa succeda, sull' "indipendente" mi piacerebbe che riuscissero a venire fuori i tanti progetti che rimangono un po' troppo nel silenzio e che darebbero un po' di varietà e di respiro. 

Hai concerti in programma?
A metà giugno sarò in un posto molto interessante che si chiama SP333 e si trova in provincia di Genova, a Tribogna, e poi in quei giorni passerò da Bologna.

Grazie e complimenti, tienici aggiornati
Grazie a voi!!

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