Romanticamente Juventus



Fra magie matematiche e corsi e ricorsi, un 2-0 e un 4-2 come dieci anni fa, più un giorno in più, la rivale storica che "ti fa il regalo"... ce ne è davvero per gridare al destino e lasciare i complotti al loro... da "er gol di Turone" al gol di Muntari, con tanto di nemesi finale... linguaccia di Julio Cesar a parte... tanti cerchi che si chiudono, lo sceneggiatore è Dio, non c'è alcun dubbio.
Altre amenità necessarie si intende, ma è doveroso celebrare l'imbattibile Juve di quest'anno, ancor più che favorita non era di certo e ancor più per aver espresso il miglior gioco.
Gli infortuni milanisti, i casi Cassano, Gattuso, Pato, l'assenza dalle coppe, tutto vero... ma verissima è anche la supremazia totale su ogni campo, pareggite compresa e lo rialzarsi splendidamente a Napoli e Milano, gli scogli più difficili di una cavalcata incommensurabile.
Dove i paragoni si sprecano, dalla prima Juve di Trapattoni a quella di Lippi... ma questa è ineluttabilmente la Juve di Antonio Conte, che ha saputo restituire l'orgoglio in primis e la voglia di continuare a scrivere la storia.
Con Buffon tornato ad essere il numero uno, con Pirlo che non ha mai dimenticato di esserlo, con il muro Barzagli, le stigmate di Marchisio, la forza di Vidal e ancora il genio di Vucinic, la maschera di Bonucci, l'irruenza di Re Giorgio e ci fermiamo qui... perchè l'elenco comprenderebbe persino i twitter e i video di Elia.
Inevitabile però la chiosa sul capitano, che ha messo la sua firma al numero trenta a suo modo, con una punizione magistrale in uno degli impegni recenti più probanti.
Con l'Atalanta si gioca e si festeggia, poi c'è la Coppa Italia col Napoli...  quale finale migliore con Andrea Agnelli che porge il foglio rigorosamente in bianco al numero dieci per eccellenza di fronte alla bolgia juventina? 
Apoteosi?
Troppo romantici? Si... ma il calcio è soprattutto questo o quanto meno dovrebbe tornare ad esserlo.
Il valore di questo scudetto travalica ogni ragione ed è preda irrequieta del sentimento ed è lo scudetto più bello, lo testimoniano le dediche dello stesso Del Piero sul suo sito, dove ha ricordato i compagni della serie b e lo stesso Buffon.
Sicuramente Andrea Agnelli non desisterà dai propositi espressi nell'assemblea di ottobre, figlia di certo di quel sentirsi "spalle al muro" dopo il video dove Del Piero dichiarava /annunciava la sua firma in bianco... e nero,  sperare però non costa nulla e in questo caso sarebbe la sublimazione del romanticismo calcistico, in un calcio che anche quest'anno ha dimostrato il bisogno concreto di simboli e storie da tramandare.

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