L'amore dura tre anni di Frederic Beigbeder



Bukowsky contro Shakespeare e più di un occhio a Truffaut, eppure manca proprio la poesia, il sogno... che si perde in troppe strade intraprese finendo col fare confusione... non si capisce in sostanza dove si voglia andare a parare ed è un limite troppo evidente che pesa come un macigno lungo il corso della visione che si fa via via poco coinvolgente.
L'idea di base infatti, che potrebbe pure essere buona e il suo sviluppo iniziale non è affatto male, viene snaturata sempre di più col susseguirsi degli eventi, fino all'ultima mezz'ora finale francamente banale e riciclata... con i momenti salienti ampiamente "telefonati".
Se regia, fotografia, attori etc etc... ci possono stare, tecnicamente il film in toto merita la sufficienza, quello che manca fondamentalmente è dunque la storia in se, adattamento tra l'altro del libro dello stesso autore, all'esordio dietro la macchina da presa, che va letteralmente a briglia sciolta, perdendo verve e originalità, in un mal riuscito incrocio tra una qualunque serie televisiva di successo alla How i meet your mother per intenderci, come tema di fondo e situazioni e un franchise cinematografico alla American Pie.
Troppo duri? Forse, ma ultimamente eravamo stati abituati fin troppo bene dai francesi.

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