Tralasciando l'impianto "televisivo" di base, sin troppo evidente, l'adattamento de "La mia settimana con Marilyn" di Colin Clark, (ancora una volta consentiteci di rivolgere un sentito grazie, all'ennesima fallace e fuorviante traduzione italiana) è un film tutto sommato piacevole e godibile, che riesce pur nei suoi limiti intrinseci (troppo didascalico e fin troppe poche sorprese nella sceneggiatura) a far rivivere una piccola pagina nell'immensa storia della diva e icona pop per eccellenza, con intelligenza e gusto, non calcando la mano, e questo è un assoluto merito, ma dando vita a uno spaccato di storia, a un frammento, con la giusta luce.
L'intrigante punto di vista narrativo infatti incuriosisce e rende partecipe lo spettatore e cosa non da poco non si scade nella morbosità tipica del genere o ancor meno nell'intrigo.
Il film è quello che è insomma con tutte le sue pecche, ma si lascia guardare con partecipazione, non è poco alla fine della conta... resta il rimpianto, si poteva fare di più?
Sicuramente si, non ci piove, ma l'operazione nella sua totalità non dispiace, Kenneth Branagh e Michelle Williams sono davvero straordinari, senza dimenticare gli altri da Eddie Redmayne a Judy Dench... ecco per quanto riguarda la squadra di attori messa in piedi, Simon Curtis, non può di certo lamentarsi e se anche la fotografia di Ben Smithard risulta comunque confacente, forse sta a monte il tutto, ovvero è il soggetto di Colin Clark stesso a non essere perfettamente aderente a una versione cinematografica o magari si poteva per l'appunto sviluppare psicologicamente di più proprio il suo personaggio, affinchè il tutto non risultasse troppo povero di fatti, di veri e propri sviluppi filmici per così dire.
Insomma, una "visione casalinga consigliatissima".
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