Too Many Late Nights - Black Eyed Dog



E' tornato dopo tre anni e l'ha fatto alla grande e con tante novità, come è giusto che sia giunto al terzo lavoro, Black Eyed Dog aka Fabio Parrinello, con lui ci sono infatti stavolta anche Anna Balestrieri  e Alessandro Falzone... ma c'è anche la produzione artisitica di Fabio Rizzo, ci sono JD Foster e Hugo Race... e c'è tra l'altro l'idea promozionale dell'etichetta, la 800A Records,ovvero la 800A Card, un abbonamento a vita a tutte le future produzioni dell'etichetta e che si sottoscrive con soli 23 euro sul sito www.800acard.it.
Ma le sorprese non finiscono qui, in quanto il nostro pur regalando ancora una volta una manciata di splendide ballad alla sua maniera, infarcisce l'album di "Punk Romantic Psycho Blues", una definizione decisamente appropriata, in quanto l'approccio è sicuramente punk, inteso "nella purezza e nell'urgenza dell'espressione artistica", come il romanticismo nel senso nobile del termine ovvero in quello primordiale, che fa "la voce del padrone" specie nei testi, ma è nell'eccezione psycho blues che troviamo forse la chiave di volta di questo lavoro e la decisa virata del nostro verso territori più selvaggi, dove l'anima blues anche qui è bene riferirsi ai signficati originari si scontra letteralmente (psycho) con ritmiche e sonorità di matrice fine anni '80, primi anni '90 e venature armoniche psichedeliche e persino noise a tratti... se volessimo far dei nomi sintetizzando, sarebbe come dire che a Nick Drake si aggiungono volentieri Nick Cave, Tom Waits, Beck e chissà quanti altri... in un calderone di suoni ricchissimo e mai fine a se stesso, infatti il mood di base, oltre che mai banale, è sempre scarno, essenziale, eppure magicamente caldo e viscerale, "blues" appunto, pronto a deflagrare, ad esplodere da un momento all'altro, in una tensione emotiva che trova sfogo ora nelle parole, ora nelle atmosfere evocate di volta in volta, ora nei sentimenti che pretendono voce, ora negli stati d'animo... soffocati e urlati... 
Un disco "vivo e soprattutto vero" che parla all'anima, senza filtri.

"When I Was Married To You": ritmo marziale, oscuro e lacerante specie nell'irresistibile ritornello: " My Desire is Burning, my Desire is turning", che squarcia per così dire la tensione, con la slide guitar in evidenza oltre ovviamente alla profonda e calda voce del nostro che meglio di così difficilmente poteva iniziare questo suo terzo capitolo: 
"When i was married to you, We had a cat named "l'amour" Micro,cuddly,sweet,caring did nothing but staring at the Two of us fading away... Always/Sideways"

"It Turns You On": il brano è sostanzialmente diviso in due parti, la prima con la chitarra "ipnotica" in evidenza, dove la voce si appoggia, prima di lasciar spazio alla seconda dove è il ritmo quasi robotico a prendere il sopravvento:
"It Turns You on that the trigger needs just one click"

"Dixie Gipsy, Babe": un folk blues di quelli che piacerebbero tanto a Beck, acido e trascinante, con un gran lavoro di chitarre sullo sfondo che impreziosiscono il tutto: 
"N.Y.C is wearing make-up, Cinderella daylight breaker, I'm your Dixie,Gipsy Baby"

"Blowing Horns in Heaven": rarefatta e intensa "space ballad" a due voci, che procede scarnificata, quasi per sottrazione per concentrare e rilasciare il pathos appunto nelle parole e nell'unione del canto con Anna Balestrieri: 
"Is this  all you wanted from me?Darling"

"Heather": un impianto folk blues sporco e selvaggio, ipnotico e cupo col ritornello che parte improvviso all'arma bianca, trascinante e distorto e una suggestiva coda finale strumentale dove la chitarra, sonica, incendiaria e tagliente si prende la scena: 
"take me home..."

"Crazy To The Bone": l'atmosfera si fa improvvisamente morbida e delicata per un brano che ci riporta ai precedenti album del nostro, con il piano ad accrescere la tensione e l'armonica ad aggiungere malinconia, senza dimenticare di segnalare ancora una volta la riuscita unione con la voce della Balestrieri:
"I had a dream the other night So fucking strange to have You there just for a while Us,dancing through the shades of Morning glories,me&you The Holy Rain was all but outrageous Tell me darling if this  is where You are?'cause All those yellow pages They were empty"

"Sister":  una strofa "sinistra" dove regna una calma totalmente apparente che non aspetta altro che esplodere letteralmente nelle invocazioni del ritornello... il risultato è di forte impatto emotivo:
 "Don't you know why? So long twisted,poetry of bliss I owe you one....One little secret My little secret"

"Land's End Sanctuary": classica ballad, stavolta con la chitarra portante, solenne nel suo dipanarsi, infarcita da inserti di armonica e piano e un suggestivo uso dei controcanti nel ritornello: 
"With You Shine like roses shine... For You I Shine like Roses shine"

"War child": un blues accattivante, ammaliante, con la ritmica potente, tribale e ancora una volta la chitarra elettrica a condire il tutto: 
" Call Me War Child Behold You're mine"

"Paper Cuts, Light Green": è un'intensa e sentita ballad per piano e voce a chiudere l'album, impreziosita da giusti e necessari orpelli strumentali e dai controcanti a rilasciare una sensazione di bellezza, prima della ghost track, bluseggiante ed elettronica:
"Life is a Landfill You'll crash and shine through I just want You to hold on To things as they turn Hold on to things as they turn"

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