Intervista con Marina Rei


Marina Rei è una professionista impeccabile che non lascia nulla al caso, ce ne accorgiamo dalla cura certosina che mette nel soundcheck che precede la sua esibizione all'Arterìa Festival sul lungomare ericino a Trapani, che si è svolto dal 10 al 12 agosto con un grande successo di pubblico.
La stessa intensità e passione per la musica che ritroviamo nelle sue parole poco dopo nel backstage:


Dagli esordi nel mondo della dance quando ancora non ti chiamavi Marina Rei, ai tuoi veri e propri inizi in chiave acid jazz, soul, pop... per giungere ormai da una decina d’anni a un sound più aggressivo, compatto, oscuro, ricco di atmosfere decisamente rock... parafrasando il titolo del nuovo album che uscirà il 18 settembre dal titolo “Conseguenza Naturale”...

- Non è vero, il mio disco non si intitolerà "Conseguenza naturale"; non so chi l'abbia detta questa cosa...il disco non è ancora uscito.

Questa si che è una notizia, puoi dirci qualcosa in più rispetto al sound e ovviamente com’è nata la collaborazione con Pierpaolo Capovilla?

- Il primo singolo del disco, "E mi parli di te", scritta insieme a Pierpaolo Capovilla de "Il Teatro degli Orrori", credo che rispecchi tutto l'album, Capovilla  è uno scrittore pazzesco, a parte il fatto che già seguivo "Il Teatro degli Orrori" che sono oggi il miglior gruppo rock italiano... è vero che abbiamo percorsi diversi e l'incontro è stato una sfida che abbiamo vinto. impreziosito da tante collaborazioni con artisti della scena indipendente


Non sei di certo nuova a queste collaborazioni, ricordiamo quella con Francesco di Bella dei 24 Grana e con Cristiano Godano, ci puoi fare qualche nome che sarà presente nell’album?

 - Vi posso anticipare... Andrea Appino degli Zen Circus e  Paolo Benvegnù. 

Grande!!!... E più in generale cosa pensi della discografia attuale? L'unica via è essere indipendenti?

- Sono indipendente ormai da anni, il mio ultimo disco uscirà su mia etichetta, per me non è cambiato nulla. Oggi è il futuro ed il modo per fare un disco di qualità è a livello indipendente, certo ci si deve anche assumere responsabilità artistiche oltre che economiche. Ma posso dire che quando si porta avanti un progetto di questo tipo si è più appagati. 
Io sono convinta che oggi le persone che seguono la scena indipendente della musica italiana, sono persone che vedono nella musica un futuro diverso da tutto quello che ci propina il mondo mediatico. 



N.B. La direzione di GrandiPalleDiFuoco tiene a ringraziare oltre che l'artista, anche lo staff organizzativo dell'Arterìa Festival

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