Vegetable G - Be Ep




Un pop dal sapore vintage che mette voglia di ballare e sorridere, filastrocche con una punta di malinconia e romanticismo, venate di elettronica mai invasiva e sempre funzionale che fanno centro dopo due ascolti... profumi anni '60 che fanno capolino ben volentieri e si mischiano a un sound marcatamente anni '80, in modo molto spontaneo, con un gusto a tratti "cinematografico" per le storie raccontate... il tutto fa si che i brani denotino urgenza e genuinità, provare per credere:


"Beep": malinconica e sinuosa con la chitarra elettrica protagonista è questa traccia interamente strumentale che apre questo ep (giocando evidentemente col titolo dell'opera Be Ep), che sembra il tema portante di un film.

"Dell'amore liberato": "questo mondo sai è violento per natura"... filastrocca pop condita di elettronica leggera che ha i contorni di una ballad in forma di fiaba, con un testo tutto giocato sulle rime, apparentemente semplici ma mai banali e inserite ottimamente nel contesto, una vera e propria peculiarità del gruppo:
"Coraggiosamente, ultimamente, continuamente, ho comprato un'armatura e i suoni dell'inverno scintillano al chiarore della luna"

"I fiori di Babele": "candele sotto un temporale che il vento spegne, l'amor riaccende senza fiatare"... ancora un brano elettro pop, dal gusto giocattoloso, irriverente e divertente:
"gettando alle radici nuove formule per la felicità"

"Io, te e il sole": "quando la luna scompare e accende l'elettricità"... sembra quasi faccia il verso al brano della colonna sonora di "Se sei così ti dico si" cantato da Piero Cicala / Emilio Solfrizzi (Io te e il mare) per il titolo e la costruzione della strofa, è in ogni caso un brano pop vecchio stampo, assolutamente godibile, orecchiabile e ben confezionato con echi di Battiato qua e la e sul tutto un'atmosfera vacanziera che non dispiace affatto:
"sganciamo i fiori al Giappone e pesce palla a volontà"

"La filastrocca dei nove pianeti (parte II) ": versione alternativa del brano contenuto già nel precedente album "La filastrocca dei nove pianeti"... fresca la strofa che sfocia in un ritornello baustelliano per attacco e timbro del cantato che dona al corpus intensità:
"Amore pensa a stare bene che nella vita può accadere un imprevisto una fatalità"

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