Affinità e divergenze tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo e altre amenità di massa mediatica



"Un passo indietro perché amo l'Italia. Rimango a fianco dei più giovani che debbono fare gol" a parlare così lo sapete tutti è Silvio Berlusconi, che forse allenerà il Milan a questo punto... condanna permettendo, battute scontate a parte, seguendo una sottile logica del paradosso, ritiratosi l'uomo delle televisioni, dalla televisione (ormai d'antan) ma soprattutto dalla rete cresce a dismisura la proposta "grillina", che tanto ricorda la prima discesa in campo del cavaliere, repentina (per molti), incisiva, spettacolare, populista, per certi versi eclatante e soprattutto con una forte componente oltre che mediatica, messianica.
Il popolo stufo di... quello indeciso per chi e quello che non sa (non sapeva) e non andava... a votare, sta andando in un'unica direzione, ancora una volta. Tra un Pdl allo sbando, un Pd che ha in Renzi il nuovo che avanza, ma che evidentemente non convince del tutto, Grillo si staglia regale e in primo piano a suon di provocazioni, nuotate e sberleffi e tra l'altro fa anche politica (ma non è esime allo spettacolo...) per le strade, nelle piazze e parla semplice e al popolo, toccando la rabbia più che il cuore, la pancia più che la testa che eppur si muovono anch'essi e vanno all'unisono stregati letteralmente. Il programma politico è un sogno se non un'utopia, ma largamente condivisibile, ma questo non è un articolo politico in senso stretto e non ci addentreremo più di tanto, ci soffermeremo invece sulle "affinità e divergenze tra..." il giovanotto Berlusconi del 94, il presidente operaio degli anni a venire, lo stallone di arcore etc... e il Grillo attuale.
Entrambi vengono dallo spettacolo e più precisamente dal cabaret: le navi da crociera, le canzoni napoletane e le barzellette per Silvio, il "fantastico" Grillo degli esordi, entrambi sanno cosa sia una comunicazione efficace, specie sulla rete, dall'inno di Forza Italia a i comitati pro Silvio per il Nobel, al basta che se ne parli... il movimento cinque stelle è figlio legittimo della rete come Grillo ama ripetere, entrambi sbandierano sogni che si possono realizzare, prendono il toro per le corna per così dire, i leggendari proclami berlusconiani ripetuti ad ogni mandato, le promesse vespiane aderiscono perfettamente alla vigoria, alla carnalità di Beppe Grillo e ci fermiamo qui tralasciando opportunamente gli scandali berlusconiani e le cose poco chiare che escono (o fanno uscire) sul movimento.
Le divergenze passano dalla compostezza della figura al linguaggio per non parlare delle idee politiche e della "cifra stilistica" dei sogni che ognuno offre, in estrema sintesi Silvio parlava ai ricchi, a un popolo alto borghese e ai desideri di pura aspirazione della classe media, Grillo urla invece i temi della "crisi" generalizzata puntando anche sulle nefandezze recenti ai bisogni urgenti e futuri a tutti o quanto meno dalla classe media in giù... ma entrambi cavalcano in qualche modo "il sentire comune" perchè è innegabile che agli inizi dei novanta si stava meglio e la "libertà" era nell'aria come è oggi profonda la voglia di "rinnovamento" o meglio ancora di "fuori dalle palle".
La nostra alla fin fine è una semplice riflessione su comunque un "fenomeno di massa", nelle nostre amenità necessarie contemplate, dove eppur vero, potevamo parlarvi di Truce Baldazzi che cerca di approcciare Riahnna su twitter (chissà come è andata a finire), che è tornata con Crhis Brown tra l'altro ma lui c'ha un'altra comunque, del Marco dei Cesaroni che era malato di sesso,  del figlio di Belen, di Elena Santarelli che non trova lavoro in tv, della Fornero e di Linus, di come trovare lavoro online, del figlio di Celentano che era depresso, di Boateng, Melissa e Cristiano Ronaldo, delle nuove veline che non piacciono a nessuno, del Milan e del Real che perdono e della Juve che in campionato è una cosa, in Europa manca il top player,  di un nuovo ballo di Kate Upton, del calendario di Raffaella Modugno o dei giorni che passano... peccato, avremmo accresciuto notevolmente di certo il nostro fantomatico potenziale "Seo" ma avremmo rovinato un articolo di pseudo spessore... come del resto abbiamo fatto.

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