Lo specchio e l'aspirina - Eva Mon Amour




Sarcasmo, ironia, poesia che si intrecciano amabilmente con trame sostanzialmente folk blues con un orecchio attento al pop e alla canzone d'autore, un miscuglio davvero molto ben riuscito e che non può che confermare il talento del gruppo.
Un ulteriore passo in avanti, dove non ci sono punti deboli, il corpus è quanto di più coeso ci si possa aspettare di una band giunta alla terza prova discografica, il fatidico disco insomma della maturità, in questo caso pienamente raggiunta. 
Uno sguardo pungente, carico di significati che non si perde mai, pur tra mille e più giochi di parole, che riesce a rimanere lucido e apparentemente distaccato che fa a pari con un sound che è un colpo deciso e fiero, sempre... e soprattutto ha una fluidità d'ascolto che è pura manna. Ricapitolando, non ci sono riempitivi, i testi sono magistrali, i brani spesso trascinanti, il suono è viscerale anche nella sua più semplice espressione pop e restando in tema non c'è una traccia che non sia canticchiabile... che volete di più?

"Si stava meglio prima": "prima di che?"... brano pop di sicuro impatto, uno strano incrocio tra i Negrita e Carnesi, ma è solo un'impressione... con la rimica trascinante e col violino di Rodrigo D'Erasmo a contrappuntare il tutto e a ritagliarsi un meritato spazio:
"prima che le parole si appiccicassero a un'antenna"

"Ci piace": "... colpo grosso, il colpo in canna, ci piace andare a tempo, ci piace andare in fissa"... ballad folk circolare, suonata "grezza", con giochi di parole e sarcasmo in abbondanza nel testo:
"ci piace il turismo se il sesso è sicuro"

 "Uno qualcuno": "... ricorda molto bene di averti già dimenticato"... folk/blues  di pirandelliana memoria "uno nessuno e centomila maschere", che diverte e fa riflettere:
"uno qualcuno coltiva rose rosse per avere spine come se piovesse"

"Pensare fa male alla pelle": "ti amo ti sbrano ti tengo la mano ti tengo ai pensieri"... geniale filastrocca, pop nel suo intimo, con accenni blues, che gode ancora una volta di un grandissimo testo:
"fa male al governo, alle risse e alle fosse biologiche perchè pensare fa male alle parole magiche"

"Sei dove guardi": con la strofa blueseggiante all'assalto e ritornello rallentato con l'armonica ad esaltare la melodia, prima di lasciare il posto ai soli di chitarra elettrica, ficcante e incisivo il testo, ma questa non è di certo una novità:
"ti piace stare sereno stare seduto ai concerti e avere tutta la vita davanti"

"Parliamo d'altro": "della rincorsa che prendo ogni giorno per saltarti addosso"... non ci sono pause stavolta, c'è passione pulsante e i la la la liberatori a mò di ritornello... e il bridge racchiuso nel categorico "sempre zitti bisogna stare che parlare fa male al re"... noi ci sentiamo dentro anche un pò di Celentano nella costruzione armonica, che non guasta mica:
"delle tariffe che convengono sempre conta poco che poi non hai niente da dire"

"Nascondigli per cani": "ci sono cose invece straordinarie" ... tutta giocata sulla chitarra e pochi orpelli a impreziosire il tutto e gli opposti nel testo... delicata e suggestiva:
"... e aspettare e aspettarti"

"Lo specchio e l'aspirina": "regola numero uno amare tutti per non amare nessuno in particolare, regola numero due scendere a patti con lo specchio e l'aspirina e con la regola di prima"... la titletrack è un folk blues costruito ancora con la strofa a tutto spiano e il ritornello che si distende letteralmente, in questo caso la cifra stilistica è data dalla ritmica, una vera e propria cavalcata:
"vietato avere più di tre regole"

 "Ti chiederò domani": "perchè hai la faccia stanca, è perchè quello che hai è tutto quello che ti manca"... sapori retrò nelle atmosfere e nel sound,  culminanti nell'intenso finale strumentale... il brano risulta nel suo insieme suadente e coinvolgente:
"tu vuoi che sia tutto così irragiungibile, inafferabile"

"Tutta la verità sulla verità": che "non vola e non parte da Malpensa" una ballad folk con l'armonica protagonista, chiude che meglio non potrebbe questo gradito ritorno e "la verità sta nell'abilità di sopportarla":
è quello che ti avanza delle mille lire al mese"

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