Santa Pace di Matteo Toni



L'album d'esordio di Matteo Toni coadiuvato da Giulio Martinelli alla batteria, con la produzione di Antonio Cooper Cupertino è un capolavoro senza se e senza ma. Dieci tracce di rara intensità che mischiano folk, pop, reggae, blues, psichedelica, cantautorato... in maniera impeccabile, rilasciando in primis intensità poetica, in un mood convincente e coinvolgente dove immergersi e lasciarsi trasportare è la cosa più naturale che ci possa essere. Un viaggio interiore e ricco di speranza, che affascina e ammalia, un'alchimia di suoni e parole che è bellezza pura e semplice, una meraviglia per le orecchie... e il cuore: 

"Bruce Lee vs. Kareem Abdul Jabbar: "saper fare un buon caffè non è cosa da tutti"... incedere folk blues con tanto di riff ipnotico e annesse "disturbanti" variazioni finali come a dire tra Beck e Bud Spencer Blues Explosion

"Isola Nera: "hai rovinato tutto sei riuscito a rovinare tutto in un attimo"... suadente, suggestiva, poetica e marziale, potente, intensa... una meraviglia:
"perchè dentro te batte solo un'isola nera"

"Santa Pace: "oggi non è come ieri indosso le mie scarpe migliori"... incedere reggae e "fintamente" scanzonato, malinconico e confidenziale alla maniera degli Otto Ohm per intenderci, assolutamente coinvolgente con uno strumentale lirico e avvolgente degno di nota

"I Provinciali Di Nuoto": "come allora i tuoi occhi perdono nel gioco in cui vince chi è serio"... il nostro continua a stupirci confrontandosi senza remore in un contesto propriamente pop, con la slide guitar in gran spolvero, inutile dire che il risultato è ampiamente centrato.

"Alle Quattro Del Pomeriggio": "in punta di piedi"... si ritorna al reggae, più morbido e sinuoso con la melodia nostalgica del ritornello:
sei così bella che il fondo del mar cerca i tuoi occhi per fare l'amor"

"Alle Quattro Del Mattino": evocativa e psichedelica, è una ballad "dilatata" ad alto respiro melodico che non concede tregua a livello emotivo:
"non ci porteranno via"

"Fidati": "è la tua luce la mia sola alba" dai toni crepuscolari e poetici, un folk a tinte psichedeliche che ammanta letteralmente

"Melodià": "sporca, distorta, dall'incedere blues, lento e nervoso, con la slide guitar che ben presto si prende la scena:
"guardati un pò come ti sei ridotto senza più orgoglio senza più dignità"

"Acqua Del Fiume": intima e sussurrata, che cresce di intensità, l'ennesima perla a tinte folk psichedeliche:
"chissà se ripensi mai a quei giorni quando eravamo liberi come i carrelli della spesa che lanciavamo giù dalla discesa"

"Il Canto Di Valentina": "ora lo sai che tutto questo è amor almeno fino alla fine di questa canzone" delicata ed evocativa, cantautorale ed orecchiabile nel senso nobile del termine a chiudere questo ottimo esordio:
"perchè l'unico cibo ora è il canto di Valentina, l'evidenza non è sempre tutto ciò che sembra più di quanto immagini io ti ho amato"

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