Vicini del Terzo Tipo di Akiva Schaffer



Prendete "la morale" dei primi film di fantascienza e qualche citazione che non guasta, metteteci un attore mattatore che da sempre sforna una comicità di sottrazione ed è abituato a fare squadra... metteteci un'ottima squadra, Vince Vaughn, Jonah Hill, Richard Ayoade, Rosemarie DeWitt, una sceneggiatura funzionale che non abbia grilli per la testa ed avrete un prodotto filmico generalista per antonomasia. Vicini del terzo tipo è tutto questo, in estrema sintesi si intende e ha il dono di poter piacere a tutti. Ha infatti quel non so che di b movie di genere che non dispiace, anzi gli dona un'aura cinematografica, ha una comicità scorretta improntata principalmente sui dialoghi che è la sua forza e per giunta udite udite ha pure un messaggio "sottinteso"... cosa pretendere di più da un prodotto di massa?
"Il diverso" o "L'alieno" che dir si voglia sono l'epicentro, i vizi nascosti della società borghese, i segreti della middle class fanno il resto... rappresentano il nucleo narrativo incentrato su una trama semplice e commestibile a più palati che si sviluppa in modo consono, mitigando in un certo qual modo le attese dello spettatore, divertendo e non poco, grazie ai corrosivi e deflagranti sketch che sono il cuore pulsante del film. Ne scandiscono letteralmente i tempi e ne mantengono il ritmo.
E fra tante risate  ai limiti della volgatità più spicciola, non è male trovarsi di colpo di fronte a riflessioni importanti... l'egoismo che non vediamo, il razzismo, l'edonismo, l'altro insomma e la nostra interazione con esso che può, deve, diventare amicizia, fratellanza ma che è anche e soprattutto la nostra solitudine, che guardiamo allo specchio ogni giorno.
C'è un critica sottile sociale che piace e una verve comica "che non smette di pulsare" nel calderone del prodotto di massa insomma che non si può non apprezzare, nel approcciare la materia nel modo più consono.
Ergo, questi sono i film, "di mestiere" che aiutano in primis il mercato ma che non sono assolutamente da sottovalutare, perchè sono fatti bene e da professionisti del genere. Di contro il film nel suo insieme donando la sua vis ai dialoghi perde e non poco in fase di pura azione o di semplici avvenimenti, accadimenti... le scene d'action non sono un granchè a dirla tutta, ma è un difetto perdonabile, perchè la sceneggiatura di Jared Stern, Seth Rogen, Evan Goldberg, Cindy Carr, risulta comunque lineare e non ha soprattutto aspirazioni di altro genere. E' normale e perdonabile francamente che non sia perfetto del resto, perchè non sta nelle sue intenzioni semplicemente. O altresì si potrebbe imputare alle intenzioni stesse un processo per non aver deciso come schierarsi, partendo da una commedia "scorretta nel linguaggio" di base e di finire col fare confusione "sui generi" o di non assestare in un certo qual modo il colpo, ma ribadiamo, nessuno pretendeva o quanto meno si aspettava che "Vicini del terzo tipo",  "The Watch" fosse un film perfetto perlomeno di "questo genere". E' Solo un altro film, in fondo, che vi farà ridere di certo e un minimo "perchè no" anche pensare.

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