Intervista con Nicolas J. Roncea




 Dai Fuh passando per Io Monade Stanca agli album solisti senza dimenticare la sperimentazione teatrale, stai facendo una carriera/esperienza artistica più eterogenea possibile a partire dai generi suonati, raccontaci il tuo percorso e quanto/come sei cambiato nel corso degli anni 

Da ragazzino ho sempre e solo ascoltato punk rock e grunge. Generi che più di altri influenzano la mia musica ancora oggi anche se sono orientato verso un altro mondo musicale. Nel corso degli anni ho avuto la fortuna di incontrare musicisti e persone con culture musicali differenti che mi hanno contaminato e fatto scoprire cose nuove: con i Fuh ci siamo cimentati per anni nella creazione di canzoni dalla vena noise, con Io monade stanca invece, ci siamo dedicati alla sperimentazione e alla follia guidati dal math rock mentre da solo, ho seguito l'istinto e la dimensione che più si sposava ai miei testi, alla storia che racconto, era quella acustica. Lo spettacolo teatrale è stato presentato una volta sola ma è a mio parere la cosa più interessante alla quale ho preso parte e spero di trovare il tempo e le situazioni per poter portare avanti questo progetto che è davvero significativo.


In Old Toys ci sono molte collaborazioni, Ru Catania, Carmelo Pipitone, Luca Ferrari per citare i primi  nomi che ci vengono in mente, ci parli di come sono nate?

Sono tutti musicisti che ho incontrato in questi anni e con i quali si è creato un rapporto di stima reciproca e sintonia. Quando ho finito i provini di "Old toys" ho proposto ad alcuni di loro di partecipare al disco ed hanno accettato rendendomi davvero felice.

E restando in tema, il tour con Carmelo Pipitone, ci racconti qualche episodio curioso

Per ora abbiamo fatto soltanto quattro concerti ma di episodi da raccontare ce ne sarebbero già diversi. Diciamo che si tratta di un tour veramente "punk". Ci stiamo divertendo un sacco e non vedo l'ora che sia Gennaio per fare gli altri concerti.

Parlando della tua carriera solista, sei partito con un album sostanzialmente folk, in Old Toys invece spazi maggiormente... è un percorso logico  a ben vedere, dove vorresti andare a parare se lo sai già ovviamente col terzo lavoro, arricchirai e diversificherai ancor di più la tua proposta?  

Il modo in cui scrivo è sempre lo stesso: le canzoni partono da un mio momento intimo. Io mi affido moltissimo a chi produce il lavoro: In "News from Belgium" si è voluto ricreare l'ambientazione naturale in cui i brani prendono vita e quindi, come tu hai evidenziato, ne è venuto fuori un album minimale. In "Old toys", invece,  ho introdotto l'uso del pianoforte e c'è stato un lavoro più complesso di arrangiamento, l'idea di introdurre una band vera e propria. Oggi ho fatto un passo indietro e credo il prossimo lavoro sarà più vicino al primo ma con una buona dose di sperimentazione. 


Nella tua carriera hai suonato anche in Europa e hai aperto concerti anche per grosse band straniere... quali sono le differenze sostanziali che hai trovato rispetto al suonare in Italia e se pensi che ci sia anche da parte del pubblico una mentalità musicale completamente diversa

Suonare all'estero è meraviglioso: ho trovato più attenzione, più curiosità, c'è una predisposizione all'ascolto che qui non abbiamo. Questa naturalmente è una banale generalizzazione perché ho trovato tanti posti fantastici in Italia dove invece il pubblico era fantastico. Non smetto mai di stupirmi delle situazioni che incontro. Insomma non credo ci sia proprio una differenza fra Italia e estero quanto fra locale e locale ecco.

Com'è a tuo modo di vedere oggi lo stato della musica in Italia, anche non necessariamente indie e chi ti piace nel panorama attuale

In Italia ci sono band e artisti straordinari ma purtroppo viene dato spazio solo ad alcuni, che quasi sempre personalmente non gradisco. in italia c'è una proposta pazzesca ma si parla sempre e solo dei soliti quattro o cinque, che dietro hanno le solite quattro o cinque etichette e magari recensiti dai soliti quattro o cinque giornalisti che strizzano l'occhio ai soliti quattro o cinque uffici stampa. Insomma, la musica "indie" in Italia è diventata una festa privata tra amici con un mucchio di gente che segue solo perché pigra di cercare le cose davvero interessanti. Con questo non voglio sputare sopra nessuno ma dire semplicemente che la mentalità delle etichette indipendenti nostrane e chi ne fa parte non è diversa da quelle della major di qualche anno fa che ora si limita a comprare edizioni consapevoli dell'inutilità della propria esistenza. La mia non è un'opinione ma un dato di fatto.


Ultima e fatidica domanda, progetti per il futuro e date da segnalare

Direi prima di tutto il tour con Carmelo Pipitone dei marta sui tubi che terminerà a Gennaio. Una volta terminata questa esperienza farò ancora una decina di concerti fino a metà Marzo in solo. Sulla mia pagina facebook sito ci sono tutte le date. Da Febbraio sarò in tour come tuttofare con Enrico Botti, un cantautore che sono sicuro farà tantissima strada perché è davvero bravo.
A Marzo uscirà il disco di Io monade stanca e faremo un tour in Francia, Belgio e Olanda di presentazione. Piano piano cercherò di pensare anche ad un mio disco nuovo.

Commenti

Translate