A trovare i miei amici ci vado in bici - Enrico Botti



Per Botti si potrebbe coniare la definizione: blues e pop che si mischiano a "un destino lodevole da ricercare" (Non dormo più) con una rapidità di pensiero a presa rapida in un cantautorato moderno e instabile... "tutti pedine allineate nello stesso scacchiere, (A trovare i miei amici ci vado in bici ) che fa molto Gaber e De Andrè nelle dinamiche strumentali, "in un mondo che fa di tutto per farmi svegliare" e con "la jella ci vede bene attraverso gli occhi di un carabiniere", ma "per potere conseguire il diploma di cittadino normale" (Devo farmi una posizione) bisogna cercare "soluzioni, ipotizzare scenari, assai poco verosimili" (il destino che si compie ) e allora ci vogliono atmosfere giocose, divertite e irriverenti, pur aspettando "il cadavere del nemico passare"... e ironia e "esigenza" fanno anche pensare a Bennato se "del tuo passato non ricordi niente" (Ricco e prepotente), ma qual'è "il limite tra maestro e pagliaccio" in fondo anche e perchè se "tutto questo è normale è perchè sei un uomo"... (o "Finchè" sei un uomo) forse il brano migliore del lotto ma si continua con "Il gatto del vicino" che ignaro attraversa il cortile , una ballad sui generis ricca di variazioni in minore, del resto "Lei non c'è" e "a forza di pensare hai consumato le tue scarpe a forza di camminare hai consumato le tue tempie" tra  blues e piglio cantautorale ma anche il mood sinistro e oscuro da marcetta disincantata che non disdegna la melodia ma rimane accattivante nel suo dipanarsi "sono stanco di avere bisogno di te" , del resto "quando uscirò a gattoni da questa trincea" ( il mio caro amico il denaro) "ora la mia situazione è difficile" ( Tua madre è ancora giovane) ed è bene non fidarsi di nessuno, specie quando "il tardo pomeriggio diventa sera" e la chitarra acustica diventa arrembante.
Davvero un buon lavoro insomma che ha una sua linea guida e che si lascia piacevolmente ascoltare, non ci sono riempitivi ne pezzi da scartare, c'è tutta la vis poetica del nostro e il suo "cantare" attingendo a più modelli e paradossalmente modulando e rimarcando la sua cifra stilistica, che come dicevamo all'inizio si sviluppa in suoni blueseggianti e dinamiche pop ben strutturate, con testi chiari, lucidi e mai banali. Da seguire sicuramente.

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