Bad Black Sheep - 1991



Rock, punk, pop il tutto miscelato in un sound tipicamente anni 90, sporco il giusto con la melodia sempre ben presente. I brani sono abbastanza variegati e d'impatto, semplici e lineari ma arrangiati come si deve e cosa ancor più importante non ci sono cadute di tono, anche se qua e la c'è qualche soluzione strutturale e armonica che si ripete. I testi sono impegnati e nello stesso tempo quasi ingenui, non è un male a ben vedere, nonostante qualche rima di troppo. Non dispiacciono di certo insomma, nel complesso dimostrano ottime potenzialità specie quando il gruppo per così dire cambia "la formula" e procede per sottrazione, scarnificando il tutto, invece ad esempio che privilegiare "il tiro" e ancor di più quando riesce nel mix di generi nello stesso brano, ne sono evidente esempio: 
"Igreja de Santa Maria": scarna appunto ma assolutamente incisiva,  uno dei brani migliori, arrangiato ottimamente:" non abbiamo più neanche il bisogno di colori e di segni" 
ma anche "Mr Davis": ottimamente costruita, dove l'alternanza delle parti la fa da padrone: "io non so se ritornare per spiegare che ho fallito che ho solo vissuto" e anche la melodica e retrò "Radio Varsavia" col suo ritornello invasivo: "se ne è andato chiudendo la porta ma neanche per questo sei morta... sai scappare"... "1991" proposta in due versioni e titolo dell'album: ha nella prima versione, dalla sua chitarre taglienti e ficcanti,  un sound trascinante e un ottimo bridge finale con tanto di coro... nella seconda si concede in acustico e il risultato non è affatto male...  "Altrove": tutta giocata sugli stop and go ha un tiro rock notevole "è una pena anche se guardo altrove" e "Didone": andamento marziale, carica di riff con un'apertura melodica nel ritornello:"chi spara è un coglione". 
"Altra velocità": anche qui la formula è la stessa:rock con un ritornello molto melodico, "Fiato trattenuto": mi strazia la paura del vuoto col basso martellante "1000 miglia sotto la norma": "non vi dovete preoccupare di un futuro un pò precario ce lo sapremmo poi inventare", alla fine sono episodi tipicamente rock che pur mantenendosi qualitativamente finiscono con l'assomigliarsi, colpiscono di più, proprio perchè diversificano la proposta, i ritmi in levare di "Non conta": ho il ghiaccio nella gola e non mi fai paura", la convincente versione punk di Cuccuruccucu e il pop di "Special 50" "non ho paura di te ma di quello che ci hanno già tolto" 

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