Buongiorno papà di Edoardo Leo




Non deve trarre in inganno la poca originalità della storia (sceneggiata dall'autore con e da un soggetto di Massimiliano Bruno) in se e gli snodi narrativi abbastanza scontati, perchè tutto ciò è funzionale a Leo, alla sua seconda prova dietro la mdp a dare un testo codificato e lineare allo spettatore per poter muoversi all'interno liberamente, "Buongiorno papà" ha dunque tutte le parvenze della commediola sentimentale e buonista ma è anche e soprattutto cinema, della fatica che ci vuole a farlo (l'autobiografia in questo caso ci appare evidente) e dell'importanza dei finanziamenti, memorabile la scena in cui Raul Bova padre, spiega alla figlia cinefila chi c'era in realtà dietro E.T., 2001 Odissea nello spazio... o il finale alla "Ufficiale e gentiluomo" cinema come arte totale e che quindi comprende anche la musica, si evince già dal nome della figlia Layla interpretata da Rosabell Laurenti Sellers, fantastico poi (e mattatore assoluto) il nonno Giallini nei panni di un ex rocker ribelle o ancora le citazioni degli Aerea del sempre compianto Demetrio Stratos e ovviamente fotografia (e qui i riferimenti cinematografici si sprecano nel corso del film).  Leo poi sulla sinossi semplice semplice riesce a calibrare ottimamente i personaggi, a dar loro significato, ognuno specchio riflesso dell'altro, ritagliandosi per lui il ruolo dell'eterno sognatore finto ingenuo e riesce cosa non da poco a far ridere di gusto e nel contempo a portare avanti una riflessione confacente sulle fasi di transizione che ogni età comporta con le sue inevitabili "Catarsi"... per crescere... ancora una volta.

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