Il lato positivo di David O.Russell



Bastano venti minuti di visione per sapere già come andrà a finire la storia di questo film, bastano uno sguardo e un libro che finisce tragicamente, ad essere scagliato dalla finestra, eppure è quasi un dovere fisiologico avere una linea narrativa semplice perchè tutto nella pellicola è portato all'eccesso, dalle caratterizzazioni dei personaggi ai dialoghi, ai movimenti nervosi e pieni di stacchi concitati della mdp, tutto è borderline e occorre trovare "una strategia" perchè la cura a "un incidente" anche uno solo, non sempre è dietro l'angolo. Il      grazie a questo equilibrio sopra ritmo riesce a reggersi e a non scadere nel pietismo, lo sguardo tiene lontana la compassione dello spettatore, aggredendolo quasi... trasmettendo forza e voglia di vivere, di andare avanti.
Di contro c'è da dire che dopo un primo tempo di altissimo livello, il ritmo narrativo va un pò scemando, forse per qualche sequenza di troppo e il finale gioca sin troppo sulla morale dell'happy end Hollywoodiano, però è francamente poca roba di fronte a una visione d'insieme della pellicola, recitata magistralmente da Bradley Cooper, Robert De Niro, Jennifer Lawrence, Jacki Weaver, Chris Tucke... girata da David O. Russell e fotografata da Masanobu Takayanagi con perizia e scritta ancor meglio dallo stesso regista insieme a Matthew Quick:
- "perchè hai preso i cereali?
e tu perchè hai preso il thè?
perchè tu hai preso i cereali
non volevo che ci fossero equivoci, questo non è un appuntamento
è un appuntamento anche se hai preso i cereali"

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