Intervista con I Musicanti di Gregorio Caimi




10 anni di attività, un dvd live presto in commercio, un best of da scaricare gratuitamente, un nuovo album previsto per l'autunno, da dove partiamo? 

Beh partiamo dal dvd che abbiamo registrato in occasione del decennale al teatro Baluardo Velasco di Marsala, e che ripercorre  10 anni di musica: dal primo cd "‘A testa mi rici" fino ad Arsura ultimo lavoro edito CNI, Il dvd sarà in commercio per giugno. Il best of, raccolta di 10 brani anch’essi rappresentativi di questi 10 anni di musica, è stata una iniziativa proposta in download gratuito sul nostro sito www.imusicanti.com e che vi invito a scaricare naturalmente. Abbiamo riscontrato, piacevolmente, un numero notevole di collegamenti e di download. Un’altra iniziativa  per il decennale è lo sconto del 50% sui 4 cd acquistabili sul sito. Per quanto riguarda invece il nuovo album siamo in una fase di pre-produzione; l’uscita è prevista per l’autunno prossimo.


Dagli inizi propriamente etnici con l'entrata alle tastiere di Alfredo Giammanco avete virato decisamente verso un sound smaccatamente world con l'ultimo Arsura... continuerete su questo versante come fate intendere con la nuova versione di Senti soccu ricu contenuta nel best of o... insomma dal nuovo album cosa dobbiamo aspettarci? 

Sicuramente il sound che stiamo cercando è un sound world. Credo sia una naturale evoluzione del progetto, da estremamente etnico a sempre più world con influenze elettroniche. I nostri punti di riferimento in pre-produzione sono stati da una parte il Gattopardo capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dall’altra  Peter Gabriel, Agricantus, Beirut.


La firma con la Cni vi ha per così dire fatto uscire dalla Sicilia, discograficamente parlando, che obiettivi vi ponete adesso? 

L’obiettivo che ci siamo posti  è quello di fare molti concerti cercando di far conoscere il progetto a più gente possibile.

Come vi ponete nei confronti della scena folk/etnica/world che dir si voglia, come vi vedete e come vedete la situazione... 

La scena folk/etnica/world siciliana è ricca di tanti artisti: Mario Incudine, Carlo Muratori, i Lautari, Rita Botto, Alfio Antico e tanti altri  con cui abbiamo avuto modo di incontrarci e confrontarci sia al festival siciliano, organizzato da Salvo La Rosa a Catania qualche anno fa, sia in diversi folkfest.
Noi rispetto a loro abbiamo preferito indirizzarci appunto verso la world music proseguendo un discorso musicale iniziato tanti anni fa dagli Agricantus.


Avete mai pensato di cantare in italiano che a parte qualche sporadico episodio iniziale sembra avete accantonato, anche per aprirvi le porte di un pubblico più vasto?
  
In un mondo sempre più globalizzato vogliamo portare le nostre radici in giro per il mondo attraverso la world music… Altri gruppi sono riusciti in questo intento come gli Agricantus, Almamegretta, i Sud Sound System lo stesso Eugenio Bennato e i Tazenda. Hanno tutti reso più universali le proprie radici.

Hai qualche ricordo, aneddoto o particolare curioso, successo in questi anni per i nostri lettori?

Due aneddoti : uno quando fummo ospiti a Radio2 da Fiorello. In quell’occasione, da buoni siciliani ci presentammo in trasmissione carichi di bottiglie di vino Marsala e di biscottini, con grandi risate di Fiorello e del suo staff.
L’altro quando, mentre suonavamo in una cantina, la Pellegrino di Marsala, tra il pubblico comparve Renzo Arbore. Noi con grande stupore continuammo il concerto, increduli dell’illustre ospite.
Alla fine del concerto ci volle conoscere e bere con noi un buon bicchiere di Marsala.

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