Malika Ayane - Resoconto Live Marsala - Teatro Impero 20/04/13


Via via un divano, uno specchio, una sedia... a scandire i tempi teatrali, a sfumare toni e atmosfere, a condire il piatto di piccoli orpelli, per la rappresentazione, per la messa in scena... 


e lei, immersa nelle luci cangianti e colorate, con una band formata da dieci elementi, quasi una piccola orchestra, parafrasando il brano appositamente confezionatole da Paolo Conte, assolutamente "Diva"... per "Glamour Authority"... che si muove sui beat con leggerezza e classe, su tacchi altissimi, che volteggia, librandosi anche essa sulle melodie antiche e moderne, sinuosa e ammaliatrice... 


Malika parte quasi in sordina "fingendo di stare a fare le prove" con una versione al piano scarna ed essenziale di "Come foglie", per crescere e svelarsi lentamente,  al pubblico marselese entusiasta e in preda "alla tecnologia" (una volta qui erano tutti accendini) che comunque non lesina gli applausi che con "Tre cose" diventano pure partecipativi alla performance... il brano sanremese "E se poi" e quello scritto da Tricarico "Occasionale", che chiude Ricreazione, chiude anche la prima parte che serve per cambiare scenografia e vestito,


Malika allo specchio canta "Grovigli" a tagliere in due emozioni e lo spettacolo in se che riparte con rinnovata linfa: "Il tempo non inganna", "Medusa", l'ultimo lavoro la fa da padrone ma Malika attinge anche dal passato come con "Feeling Better" e trova tempo anche per "Cosa hai messo nel caffè", di Antoine,  che aveva portato quest'anno all'Ariston e "Niente" a chiudere il cerchio sanremese.  Il bis con altro cambio d'abito (stavolta in rosso) è affidato a "La prima cosa bella" colonna sonora del omonimo bellissimo film di Virzì e ovviamente a "Ricomincio da qui" una perla di immane bellezza. 


Malika durante lo spettacolo parla poco, quasi niente, si limita a ringraziare, ma poco importa, del resto, le qualità della nostra che apprezziamo su disco, dal vivo acquisiscono ancor più fascino, in primis, naturalmente la bellezza di una voce che non ha bisogno di eccedere in virtuosismi fini a se stessi, calda e sensuale... e perfetta e funzionale, punta di diamante di una piccola orchestra che sa disegnare "malinconie e suggestioni", ma anche cavalcare il groove più appropriato e ficcante.


 

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