Toni Bruna - Formigole



Sono sensazioni, stati d'animo, emozioni... quello che provocano le dieci tracce che compongono "Formigole" esordio di Toni Bruna, professione "artigiano" che giunge al suo esordio solista con tanto di apprezzamento da parte di Gionata Mirai ed Edda, che gli hanno fatto aprire i loro concerti. Folk "immaginario" come recitano le note stampa, ma anche "immaginifico" dove è facile perdersi in suggestioni che fanno bene all'anima. Sono canzoni che nonostante il dialetto triestino "arrivano" perchè toccano le corde giuste con disarmante sincerità.
I testi narrano di storie semplici, di provincia, religione vista come superstizione. Musicalmente invece il nostro arricchisce qua e la l'impianto folk di base, per chitarra e voce,come con la tromba in "Balamonti": suggestiva e malinconica e in "Picar":che parte alla Nick Drake ma la nostalgia profusa apre nella parte centrale alla melodia oppure con il glockenspiel nella titletrack, primo singolo estratto tra l'altro o ancora le percussioni e i ritmi sudamericani in brani quali "Gente che no ghe frega de niente" e "Pai della luce" intensi e trascinanti, specie quest'ultima, arrangiata "alla Manu Chao",dove compare l'ukulele, i giochi di chitarre la fanno invece da padrone negli altri brani, a cominciare da "Cristo de geso" dove la slide guitar fà la differenza e colora l'amarezza del testo, gli arpeggi prendono definitivamente il sopravvento nella seconda parte dell'album con l'oscura "Sanantonio", "Serbitoli" che melodicamente in certi passaggi ci ricorda Colapesce,"Tesounasanta" con un ottimo uso dei cori, riproposto anche in misura minore in "Una bela casa" che riporta ancora una volta alla mente Nick Drake per le armonie, dieci canzoni a perfetta colonna sonora di un film ovviamente "immaginario"

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