Intervista con I Gatti Mézzi


Nella recensione abbiamo scritto: "questi brani sono acquerelli, istantanee, ricordi, destinati a rimanere sospesi nello "spazio" che voi stessi create, è adeguata come descrizione?

La vostra recensione è talmente "adeguata" che sembra scritta da noi.
Ci crederà la gente che non siamo parenti? Acquerelli si, scriviamo in modo figurativo, o almeno questo è il nostro intento.

... Spazio"ideale" come "rifugio ai mali della modernità"... nel senso che il vostro modo di scrivere è quasi un antidoto all'amarezza di questi tempi, uno sguardo lucido ma distaccato nello stesso tempo..

Ci garba tanto leggere i fenomeni e proporne un punto di vista inclinato, distaccato e lungi dal voler gridare insegnamenti o giudizi. Che poi questo faccia da cura, più che da antidoto - ci permettiamo di precisare, non è mai premeditato ma, se è vero che fa quest'effetto, ci fa parecchio piacere.


Entrando nel dettaglio ci raccontate come nasce "Vestiti leggeri"?

Vestiti Leggeri nasce di corsa, un po' come tutti gli altri nostri dischi. Come tutte le cose che si fanno di corsa spesso ci se ne dimentica l'origine. Non sappiamo di preciso come sia nato: prima era lì e ora eccolo 'vi.

C'è un grande lavoro quasi di sottrazione in fase d'arrangiamento che rende il tutto essenziale e prezioso, che direzione avete seguito in tal senso?

Questa è la considerazione che più di tutte sembra scritta noi e ve ne siamo molto grati, perché la ricerca dell'essenzialità è probabilmente la cosa che più ci sta a cuore da sempre. In fase compositiva e di arrangiamento sottoponiamo ogni elemento a questa ferrea analisi: "è necessario? il pezzo funziona anche senza? 
si! 
e allora via, levare!"
Col tempo poi quest'attitudine diventa quasi automatica e così crediamo che sia nato qualcosa di vicino ad uno "stile", come direbbero l'ameriàni, ad un "brand" riconoscibile.

C'è in questo disco oltre alle atmosfere cinematografiche e ai ritratti "provinciali", il ruolo della famiglia predominante, che focalizza il momento della crescita e della maturità, questo passaggio generazionale è sicuramente una delle chiavi di lettura dell'album...


S'è passato i 30 anni da un po': ci siamo. non potevamo non soffermarci a fare certe riflessioni. La famiglia è chiave di lettura di questo lavoro nella misura in cui ne fa profondamente parte.

Brunori, Picicca dischi... come sono nati questi incontri e come vi sembra l'attuale scena musicale italiana, se c'è qualcuno che vi piace particolarmente o meno.

Abbiamo incontrato Dario Brunori al premio Ciampi e non capimmo subito con chi avevamo a che fare. Al terzo ascolto del disco sbocciò l’amore. Crediamo che sia davvero un grande autore, suona benissimo e ha un senso dell’humor davvero surreale. Ci siamo annusati e alla fine abbiamo deciso di fare questo percorso insieme. Noi ne siamo entusiasti.

Personalmente vi ho conosciuto nell'epoca d'oro di myspace e credevo che avreste fatto il botto di li a poco.. album dopo album avete sempre più affinato la vostra proposta, è il momento giusto per diventare "famosi"??? A parte gli scherzi è innegabile che un gruppo come il vostro meriterebbe molto di più...

Noi siamo famosi da sempre perché da sempre ci s'ha una "fame" che si scianguina.
Apparte le bischerate, se "diventare famosi" significa essere riconosciuti, apprezzati e seguiti allora vi si dice: "si siamo pronti, se ci volete eccoci 'vi".


Date live da segnalare ai nostri lettori?

Le prossime date:
1 Giugno – Volterra – Alto Voltaggio Festival
2 Giugno – Capoliveri – Isola d’Elba – Festa in Piazza
16 Giugno –– Rio Torto/Livorno - Energetica Festival
30 Giugno – Arci Magnolia – Milano
5 Luglio – Gambassi/Firenze – Festa della Birra

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