"Nessuna opera d'arte vale una vita umana"
Un furto ad un'asta, pianificato da tempo, un narratore che lavorando lì dentro si capisce dopo niente che è uno dei complici, ma qualcosa va storto, durante la rapina, il complice ha sottratto il quadro e si è preso una bella botta in testa tale da fargli perdere la memoria a breve termine... ovvero ha narrativamente e opportunamente dimenticato dove ha messo la tela rubata, la banda "tradita" cerca di aiutarlo a ritrovare la memoria grazie a sedute di ipnosi che via via si fanno sempre più particolari. Questa è la sinossi e questo è il film a ben vedere e gli snodi, le relazioni tra i personaggi, avvolti nel mistero, vengono dispiegati con cura e perizia, senza mancare d'intensità, sempre di un trhiller stiamo parlando, anche se a partire dal secondo tempo, la vicenda in se si avviluppa quasi su stessa, non tanto facendo confusione, tra lo stato di trance e quello reale, quanto per l'inverosimiglianza che via via assume, della serie un conto sono le macchine avanguardiste di "Se mi lasci ti cancello" un conto è l'ipnosi o in ogni caso a stonare è comunque il contesto, dove in quel caso infatti regnava "la poesia", a dar vigore al tessuto narrativo qui ci sono solo le pulsioni mal tenute a bada del protagonista, ricordi che vengono fuori "scontati", che non hanno la forza necessaria a sorreggere adeguatamente l'impianto filmico, a dare "altro"... per non parlare dei continui ribaltamenti di fronte tra il buono e il cattivo di turno associate a "le rivelazioni" a tratti didascaliche. Si poteva far meglio, ma vista la sinossi per l'appunto, sembrano scelte sbagliate a priori, ovvero a partire dalla sceneggiatura dello stesso regista, è chiaro cioè che si andrà incontro a un'implosione, sia a livello di fluidità, scorrevolezza a cui si contrappone purtroppo una svestizione alquanto semplice del corpus/mistero filmico. La regia di Danny Boyle è comunque all'altezza, specie nella prima parte, così come l'ottima fotografia e la prova attoriale in toto, James McAvoy, Vincent Cassel, Rosario Dawson, Danny Sapani, Matt Cross, sono confacenti ai personaggi, anche se proprio il protagonista, McAwoy, qua e là, è troppo mascherina per così dire, per convincere appieno.
Sintetizzando, si può vedere di certo ma alla resa dei conti se ci si aspetta di più, visto il regista e il cast, è una mezza delusione.
"Sta a te vuoi ricordare oppure preferisci dimenticare?"
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