Banda della Posta - Primo Ballo



Ormai è un binomio, quello tra Vinicio Capossela e la Banda della Posta di quelli da farci un matrimonio... artistico, come il buon Goran Bregovic insegna. Il fatto che questo disco sia prodotto dal cantautore di Hannover (e dal suo fido chitarrista Asso Stefana) la dice lunga. Innanzitutto è un “Primo Ballo”, come ci dice il titolo del disco... ed effettivamente è un album tutto da ballare e loro, insieme agli strani pseudonimi che si portano dietro, sono: Giuseppe Caputo (Matalena) violino, Franco Maffucci (Parrucca) chitarra e voce, Giuseppe Galgano (Tottacreta) fisarmonica, Giovanni Briuolo chitarra e mandolino, Vincenzo Briuolo mandolino e fisarmonica, Giovanni Buldo (Bubù) basso, Antonio Daniele batteria, Crescenzo Martiniello (Papp'lon) organo, Gaetano Tavarone (Nino) chitarre, Vito (Tuttomusica) strumenti, Canio Zarrilli fotografie e proiezioni.
Da “España cañi” alla title track, sapori iberici di corride e matador; Capossela dalla Grecia rebetika giunge sino alle “terre de toros”... solo musica s'intende e musica del sud di “pizze e mandolini” ma non fraintendeteci, solo nel senso più felice del termine... ottime le dosi di mandolino e si aprono le danze di un gypsy spain degli anni '20. Le stesse sonorità si possono trovare in “La piccinina”, canzone italiana anni '30 cantata in passato da Carlo Buti, Otello Boccaccini, Wilma De Angelis, per citarne alcuni... nella versione della Banda della Posta è rivisitata in chiave moderna spoglia di parole... così come “Creola”... dalla lunga aureola... portata al successo da Milva... musiche che ci riportano al passato, a tanti anni fa... piene/i di gioia per la guerra ormai finita... serie che prosegue con “Stelle di Spagna” vecchia canzone cantata da Narciso Parisi (qualcuno se lo ricorda ?) e “Un filo di speranza” portata al successo ai tempi d'oro, da Gino Latilla e dal Duo Fasano al Festival di Sanremo del '57, da Natalino Otto e poi ripresa da Claudio Villa... “La valle degli sposi”... abbiamo parlato di “matrimonio” non a caso... e questa polka in La, ne dà piena conferma... così come in un'altra polka storica: “Balliamo”... per poi trasformarsi in una seria mazurka in “Tra veglia e sonno”, pezzo già noto alle balere del sud Italia... e in “Le educande”, dal ritmo più accelerato rispetto alla precedente. La Banda non può dimenticare certo il tango e si dà in “Fuego”, ritmi forti, decisi grazie alla fisarmoniche ed al mandolino... che risuonano anche in “Rondinella forestiera”, altro brano di Carlo Buti... la Banda della Posta riesce con una bellissima semplicità a far cantare anche senza parole, un testo reso noto da Claudio Villa... sono brani che si lasciano cantare... Proprio come si fa nelle balere, in cui il musicista annuncia la prossima canzone, qui ci si appresta ad annunciare “La sbarazzina” altro brano di Buti del '38. Ma la Banda fa di più: medley di “Canto nella valle” di Natalino Otto e la famosissima “Un bacio piccolissimo” di Robertino... con le labbra tue di zucchero... tu mi hai fatto innamorar... intere generazioni al grammofono... E l'orchestrina suona un valzerino in “Valzer dell'amore”... qui è facile immaginare la voce calda di Capossela... Un pizzico d'America l'hanno portata anche in questo disco, la Banda della Supposta ooops, della Posta... con “Castel Raimondo”, che in tutta verità è una cittadina delle marche, ovvero dove Capossela ha conosciuto questi stravaganti musici... “Quadriglia – Rosamunda” è un altro medley dedicato a questa danza del centro sud, la quadriglia appunto, dove è fondamentale un uomo che guida in quanto si tratta di un ballo di gruppo la cui regola è quella di non avere regole ma di seguire la voce guida. I “ballerini” possono ballare in gruppo per poi proseguire a coppia.. in Sicilia prende il nome di “Contradanza”. Ma ci sono anche le ballate, come la serenata “Aprite la finestra”... Per finire un'altra canzone “Calitrana (Rocco bonus track), ancora tutta da ballare, in cui imponente si manifesta la tradizione campana (Calitri è un paesino in provincia di Avellino che ha ospitato lo “Sponz Fest”, la rassegna di canti e balli ideata da Capossela con lo spettacolo dell'attore David Riondino)... il brano cela una ghost track, o meglio, “Amapola” molto dolce, una romantica serenata da suonare con il mandolino alla amata che attende alla finestra... bel disco, davvero, che accende la curiosità di ascoltarli dal vivo...

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