Non è certo il caso di stare qui a parlare de
“Il vedovo” di Dino Risi, né di Alberto Sordi, né di Franca Valeri… da cui
questo “Aspirante vedovo” prende spunto, perchè in realtà si tratta di tutta
altra cosa,( se si eccettua chiaramente la sinossi) che non ha velleità
sociologiche, al contrario del film di Risi che aveva risvolti più seri e ampi
a livello di rappresentazione dei tempi ed evitate con cura di scomodare anche
la sceneggiatura perfetta di allora.
Ogni paragone è dunque oltre che irrispettoso,
inutile, stiamo parlando infatti di una commediola che ti porta al cinema per strapparti una
risata, che non ha pretese, punto. Ecco, prendiamolo così “Aspirante vedovo”.
Perchè sin dall'immagine iniziale, di un Fabio De Luigi con la sua classica
“faccia di circostanza” che sbuccia un pompelmo come se fosse un'operazione
chirurgica per poi poco dopo odorare il sedere del proprio cane, non puoi non
sbellicarti dalle risate. E la forza del film di Massimo Venier infatti sono
proprio i due protagonisti: lo “gnu gnu” ovvero Alberto Nardi interpretato da
De Luigi, un imprenditore da quattro soldi con l'hobby dell'investimento facile
grazie al denaro della moglie Susanna Almiraghi alias Luciana Littizzetto,
ricca imprenditrice che considera il marito un povero fallito, uno stupido
incapace, un semplice “stronzo”. Ma un giorno succede l'impensabile, l'aereo
che porta Susanna a Bucarest si schianta e … Alberto inizia a stappare botti di
barolo per festeggiare la consistente eredità. Ma: Susanna quel volo non lo
prenderà perchè... perchè il fattore “amuleto portafortuna” le salva la vita e…La
storia è nota. Dopo un inizio vivace il film si perde... tra dialoghi
divertenti, alcuni banali ed altri non proprio innovativi (i riferimenti alla
crisi, le gag sulla merda pestata e del cane dopo “La peggior settimana della
mia vita”)... per poi riprendersi un pò nella seconda parte dove inizia una
sorta di finale dentro un finale, dentro un altro finale, dentro un... e qui si ride di nuovo, “sfiga permettendo”. Il contorno,
con Alessandro Besentini del duo Ale&Franz, Francesco Brandi ed una
stupidina (come da copione) Clizia Fornasier, serve a ornare il tutto... divertente
il Vescovo di Bebo Storti che consiglia a Susanna l'unica cosa da fare: “D I V
O R Z I A R E!”. Per fortuna non è successo, almeno il film ci ha fatto ridere
ancora per un po'… e questa è la migliore sintesi possibile, se decidete di
andare a vederlo, ma levatevi dalla mente come dicevamo all’inizio il
capolavoro di Dino Risi.
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