La storia d'amore di Lady Diana con il cardiochirurgo pakistano Hasnat Khan incontrato in ospedale dopo aver salvato la vita al marito di una sua amica, tratta dal libro di Kate Snell, viene portata sul grande schermo da Oliver Hirschbiegel in maniera monocorde e piatta, facendo scorrere gli avvenimenti ufficiali alle quali la principessa presenziava, le raccolte fondi, il suo impegno contro le mine antiuomo, mettendo al centro una storia d'amore, l'unica? L'ultima? della "donna più famosa del mondo" con una persona normale che la tratta da pari... ma che non ha fatto i conti coi paparazzi senza scrupoli e la sua famiglia... non è Notting Hill ma la trama è più o meno quella, se si escludono ovviamente gli elementi biografici. E'insomma un film di stampo prettamente sentimentale e da lì non si muove per tutta la sua narrazione, finendo spesso con l'annoiare nel suo procedere didascalico e televisivo... perchè se ci può essere passione, grazie comunque a una buona prova della coppia Naomi Watts e Naveen Andrews, a mancare sono proprio i dialoghi,
per l' emozione c'è da aspettare solo il finale vedendo la gente omaggiare la principessa deceduta. L'ideale sarebbe stato approfondire certe tematiche "scottanti" che il film suggerisce giusto all'inizio e alla fine, con la telefonata di Carlo, o nella scelta di narrare proprio questa storia e l'avvicinamento all'Islam da parte di Diana ma questo non era sicuramente nelle intenzioni del regista.
"Aldilà di quel che é bene e quel che è male c'é un giardino. E' là che ti aspetterò"
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