Elisa - L'Anima vola



Finalmente è arrivato l'album tutto in italiano di Elisa, era quanto meno dal successo sanremese che si attendeva che uno dei nostri maggiori talenti si confrontasse con la lingua madre. Il risultato è "L'anima vola", dodici canzoni di pop italico grazie anche alle collaborazioni con Tiziano Ferro, Luciano Ligabue e Giuliano Sangiorgi, dal respiro internazionale come lo si evince dalla collaborazione con il maestro Ennio Morricone... come si suol dire e come era lecito attendersi, un bell'album con poche cadute di tono, dove la delusione si prende la prima parte, col suo rimuginare su una storia finita e si cerca la speranza nella seconda parte, dove altri fattori intervengono a rinvigorire l'umore, ma tralasciando il discorso testuale di fatti che ovviamente non conosciamo, musicalmente l'album nel suo essere gradevole e di sicuro effetto, finisce con l'assomigliarsi, nel suo essere rassicurante nelle dinamiche armoniche, negli arrangiamenti, si denota quasi una mancanza di coraggio nell'accentuare quello o l'altro aspetto... non c'è il rischio di suonare piatto, monocorde, perchè stiamo parlando di una fuoriclasse, che solo vocalmente, vale "il fantomatico prezzo del biglietto", ma alla resa dei conti, "L'anima vola" si può considerare un album di assestamento, dove Elisa prende le coordinate definitivamente con la forma canzone pop italiana, ovviamente col suo gusto, che è appunto di ampio respiro e le atmosfere hanno accenti d'oltremanica che non dispiacciono di certo. Avremmo voluto parlare di grande svolta, di capolavoro, ci accontentiamo di queste dodici tracce per adesso che hanno poche sbavature e scivolano via che è un piacere nella loro quasi totalità... ma da Elisa è inutile dirlo, non ci aspettiamo tanto i singoli e ce ne sono, almeno tre tra questi solchi, ma anche e decisamente più voglia di rischiare musicalmente... E' troppo pop per intenderci questo album e ci piace che sia omogeneo e compatto, con delle belle melodie, anche dirette, non è certo un reato, scrivere canzoni che arrivano... ma quanto meno una chitarra elettrica più incisiva, un bridge che sia uno, qualche pezzo più da scoprire, beh quello si... Voce divina e sound superiore, con buoni testi comunque, ci fanno recriminare su quella che manca a nostro avviso si intende, ma non ci possiamo lamentare di certo... anche se stiamo parlando, sempre di una come Elisa...



"Lontano da qui": pop incalzante, che mischia melodia italiana a sonorità inglesi con un uso appropriato dei cori, molto orecchiabile: "ho visto occhi lacrimare non sapendo più guardare"



"Una pagina bianca": "era tutto perfetto, sognato e non detto", si prosegue sullo stesso solco, con meno immediatezza, ma con un piglio più deciso e cambi d'atmosfera, coi vocalizzi a sostituire i cori e giochi di parole: "non volevo niente da te"

"Un filo di seta negli abissi":”se solo sapessi dov'è? dove ho perso la mia pazienza e lasciato la speranza per trovare indifferenza, freddo e apparenza, dov'è si è rotto il filo di seta che ci univa" ballad, ora eterea, ora vigorosa, molto varia nel suo dipanarsi, il tema sembra un proseguimento dei due precedenti brani, il mood più spoglio ne fa ancor più apprezzare il mettersi a nudo per così dire, la sincerità delle parole cantate, tra amarezza e disincanto, ma con sempre voglia di reagire.

"L'anima vola":”se mi guardi negli occhi cercami il cuore non perderti nei riflessi” archi alla Coldplay per un incedere trascinante con l'ingresso della sezione ritmica, non a caso il primo singolo estratto “si che è importante che io sia per te in ogni posto in ogni casa quella di sempre”

"Maledetto labirinto": ritmiche anni 80, martellanti, belle armonie vocali... "ogni volta fa ridere come io finisca a pensare a te"

"E scopro cos'è la felicità": con Tiziano Ferro autore ed interprete che regala i suoi toni bassi e i controcanti nel finale, "e ogni dolore avrà conforto" “sei l'attesa sei la sorpresa tu sei una sfida sei arrivata per cambiare tutta una vita" sospesa, dal gusto retrò, è una ballad ariosa "C'è un oceano di motivi per essere felici"

"A modo tuo": "sarà difficile diventar grande prima che lo diventi anche tu" dedica al figlio con delle aperture in cui si sente il tocco di Luciano Ligabue che ne ha scritto interamente musica e parole
"sarà difficile chiederti scusa per un mondo che è quello che è"... ballad dalle movenze solenni, un pò ripetitiva e che finisce nel cadere un pò nei clichè delle canzoni a tema "figlio"

"Specchio riflesso": pianoforte portante per una pop song, cantilenante che esplode nel ritonrnello "da stadio" con un bel testo "non è amare nello specchio riflesso non è amore non è, è fine a se stesso"

"Ancora qui": "ancora tu e quel che è stato è stato ormai" un mood antico, da resa dei conti, con la chitarra aperta e spoglia e gli archi a sostenere la tensione con una grande prova vocale... la parte strumentale del brano è stata scritta da Ennio Morricone e la canzone è stata utilizzata nella tracklist del film di Tarantino “Django Unchained”..non ci sono grosse varianti nella sua struttura... “ancora qui ancora tu io so chi sei chi sempre sarai e quando mi vedrai ricorderai”

"Non fa niente ormai": marcetta intima, con le parole messe una dietro l'altra nella strofa, con tanto di titolo a rassicurazione nel ritornello, dove Elisa può dar sfoggio della varietà della sua voce, ci si aspetterebbe un bridge, un qualcosa che porti il brano fuori da una costruzione abbastanza canonica ma...

"Ecco che": “basta lasciarsi andare all'amore che viene” falsetto (tanto caro al coautore del brano Giuliano Sangiorgi) e potenza vocale... ballad abbastanza scontata ma sicuramente d'effetto: "ecco che tutto sembra possibile se ti lascia un po' andare". Elisa ritorna a collaborare con il leader dei Negramaro dopo le felici precedenti “esperienze”


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