Roberto Sburlati aka Losburla esordisce convincendo con questo "I Masochisti", una sorta di concept album, mettendo in mostra un'ironia dissacrante, lucida e amara, nei testi intelligenti e curati su un indie pop dove è la misura a regnare, nel senso che il nostro non trascende musicalmente, i brani non hanno quasi mai un crescendo o variazioni significative, non esplodono in potenza, sono perlopiù giocati sulla ripetizione di frasi siano esse musicali o testuali, ovviamente arricchite dagli interventi strumentali, un lavoro di cesello, che punta a un'interiorizzazione maggiore dei concetti espressi, che ha decisamente il suo perchè.
"L'imbucato":"in questo cazzo di bicchiere c'è solo acqua tonica" blues/rock'n'roll di fondo per variazioni di tono e arrangiamento come il testo che è un flusso di coscienza in piena regola
"al mio funerale vorrei non essere invitato esser fedele a me stesso rimanendo un imbucato"
"Dilettanti (San Salvario Salva): "salvaci dai cantautori autoprodotti dai genitori dilettanti non per scelta schiavi del volontariato" (lavoro) giocata sulla ripetizione del tema, che il nostro colora con un pizzico di elettronica, si insinua a mò di mantra intelligente.
"Regionale At-To": atmosfera sospesa, fumosa... che esplode nostalgica e amara nel ritornello che si propaga con forza e intensità, grazie anche a un ottimo testo, il brano forse migliore dell'album:
"il successo non paga, il successo si paga, la dignità non paga, la si cambia o la si vende tutt'al più"
"Amaro": riff di chitarra elettrica per un mood nervoso e accattivante nella strofa che si distende nel ritornello su toni più pacati e morbidi, dove l'ironia del testo, nasconde ancora una volta amarezza e lucidità: "potrei provare a fare l'attore porno benchè potrei avere dei problemi con tutta quella gente intorno... potrei fuggire come già faccio, potrei fuggire come da sempre faccio"
"Il mio processo di beatificazione": "si sono io, non ascoltare gli altri dischi, ascolta il mio, sono io lo specchio della mia sconfitta" diradata e oscura, ricca di dissonanze
"Letteratura": ballad acustica disturbata e televisiva, a tratti eccessivamente ripetitiva, è a nostro avviso il brano più debole del lotto: "non ha niente da dire è perfetto per chi non vuol sentire"
"Moderno": "il fatto è che la gente è quasi sempre sempre brutta gente e che tu sia un ingegnere o un cantante non puoi davvero farci niente,io della gente me ne fotto e pratico solidarietà per moda e compro con i finanziamenti faccio il ricco e stringo i denti io sono figlio di nessuno e per fortuna ancora padre di nessuno e che quando passa lei amore non lo sai le guardo il culo lei è moderna, lei è intellettuale, legge, si droga e sa parlare" o ancora "i nodi vengono al pettine anche se sei pelato" l'ennesimo grande testo, il brano è carico di intensità e scorci psichedelici
"Rossetto": "serve essere cinici"... "non parliamo davanti ai gol della domenica eppure ti amo" un senso d'attesa dato dalla sezione ritmica, mood notturno che cresce che è un piacere
"Senti questo cane come abbaia": altra ballad diradata, tra chiaroscuri psichedelici e virate melodiche: "quello di oggi è in televisione quello di oggi è strano morderebbe anche il padrone"
"I masochisti": con l'indice della mano destra indichiamo il colpevole con l'indice della mano sinistra scarichiamo l'applicazione per aumentare l'autostima"... quasi un reading, riassunto dei temi dell'album col basso pulsante
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