Approda
al suo secondo album, dal titolo “Shine”, la cantautrice Teresa
Mascianà dopo “Don't love me” uscito l'anno scorso. In
quell'occasione, la
title track divenne in poco tempo un successo internazionale da
classifica che l'ha portata a girare l'Europa e gli Stati Uniti. Per
questo è stata scelta come supporter per il tour in Inghilterra di
Uli Jon Roth, chitarrista della storica band degli Scorpions e la sua
“Don't love me” fa parte della colonna sonora del film
“Aspromonte” di Hedy Krissane, uscito all'inizio dell'anno e che
vede Teresa in veste di cantante/attrice. In “Shine”, anche qui
con la sua fedele band “I donatori di organo”, sforna un disco
dal sound rock, easy, beat con aperture molto eteree ed una buona
dose di elettronica. “Shine” è stato pubblicato dalla Top
Records di Milano e distribuito da Edel Italy. Sicuramente un lavoro
che “splende”, è proprio il caso di dirlo, della luce degli anni
'80, inizio '90, da ascoltare d'un fiato... si tratta di 9 tracce in
tutto, molto leggere e disimpegnate soprattutto nella vocalità, che
in realtà nascondono testi interessanti che portano alla
riflessione...
“Have
a good time”: battiti di mani e tamburelli per un beat molto easy
reso ancora più fresco dalla “vocina” di Teresa... per il resto
una canzone ballabile con un sound molto rock grazie anche
all'apporto de “I donatori di organo”
“Shine”:
inno al sole ed alla sua immensità, alla gioia di vivere e allora
giù con una elettrica molto rock che “riffeggia” qua e là...
ritmicamente molto Joe Satriani ma niente di nuovo... nella seconda
parte l'aurea si fa più elettronica ed eterea... il brano riprende
il suo sole...
“Non
ci penso più”: Teresa canta in italiano un testo che parla di una
vittima di stalking che si toglie qualche sassolino dalla scarpa
contro il suo carnefice... beh, come dovrebbe essere ma, purtroppo,
spesso non è... sezione ritmica e chitarra di nirvaniana memoria...
“Mi
hai colpito con le tue parole, predicate bene e vissute male...”
“Crazy”:
la voce di Teresa avrebbe dovuto essere più distorta a nostro
parere, ma comunque la chitarra, il basso e qualche effetto
campionato raccontano bene la follia di “amo quest'uomo anche se
beve e mi fa male”... sul finale entra anche la batteria...
“There
is no money for my happiness...”
“Melissa
Knows”: il singolo del disco racconta la storia di Melissa che si
innamora di un uomo sposato più grande di lei che le promette,
promette ma... non mantiene... ma alla fine Melissa capirà cos'è
veramente l'amore... ritmiche semplicemente pop rock con assolo di
finale che leziosamente ripete la melodia del ritornello...
“Africa”:
un flebile arpeggio e la voce di Teresa che ci convince di più anche
se non è proprio precisa quando rilascia una vocale... il brano
racconta del noto missionario padre Vincenzo Troletti che mette
quotidianamente la sua vita a servizio delle popolazioni dei paesi
del Terzo Mondo...
“Gundo
Senado”: ritmi del sud del mondo in questa canzone che, come la
precedente, denota la vicinanza di Teresa Mascianà all'Africa...
infatti, come lei stessa racconta: “La canzone è in realtà uno
scioglilingua per bambini di Asmara Eritrea, corrispondente al nostro
“gallinella zoppa zoppa” insegnatomi da mia nonna che era reduce
dalle colonie africane. Era anche diventato il canto dei bambini del
mio borgo”. Il brano, uno dei migliori del disco, sul finale
acquisisce un piglio fortemente rock con delle belle sonorità che
sopperiscono al “monotono” testo...
“Away”:
basso deciso e riff di chitarra elettrica che si schiantano sul muro
dance... possente la sezione ritmica che in questo pezzo si sveglia
rispetto ai precedenti... puntuale il bridge... una grintosa Teresa
canta “via”... con chi ce l'avrà?... cori in un finale in cui
prende il sopravvento un assolo molto anni '80... da scuola rock...
“Carry
me on”: tastiere eteree come la voce, la chitarra invece si
introduce stridente e così non potrebbe essere quando si parla di
“farla finita”... e allora “Carry me on”... portatemi via da
qui, perchè in Paradiso non ti giudicano come in terra, dove un
suicida viene bollato come un codardo, non come uno che ha scelto
di... brano che sicuramente farà strada in Inghilterra dove Teresa
in questi giorni presenta il suo disco.
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