Dexter


Ben nove anni fa nasceva Dexter, prima dalla penna di Jeff Lindsay e circa un anno dopo divenne “umano” grazie alla mente di James Manos che lo portò sulla Showtime, rete via cavo statunitense, facendolo diventare un vero e proprio “eroe” o meglio ancora, un “anti eroe”. Non è facile affezionarsi ad un assassino, ma Dexter Morgan ha il pregio di coinvolgere e stravolgere il telespettatore principalmente e semplicemente perchè non ha sentimenti, si finge come gli altri comuni mortali, si confonde nella società solo per difendere la sua diversità, in una città, Miami, che è tutto fuorché... “normale”. A parte la prima stagione del telefilm, le altre si distaccano completamente dalla saga letteraria, composta finora da sei romanzi, di Lindsay. I personaggi sono disegnati sul piccolo schermo ed in modo quasi maniacale estratti dal libro. Michael C. Hall presta il volto al protagonista Dexter Morgan ed in maniera sublime mescola le sue serate immerse nei delitti, la vita da fidanzato prima, marito e padre poi e soprattutto il suo mestiere di tecnico forense nell’analisi delle tracce ematiche della scientifica di Miami, risultando sempre credibile e dotato dell'ottima capacità attoriale di rendere davvero partecipi gli osservatori. Senza alcun dubbio è uno dei personaggi più originali dell’ultimo decennio telefilmico americano. L’attore tra l’altro, ha svelato in una delle sue prime interviste che ha letto vari dossier dell’FBI per comprendere al meglio i disturbi delle multipersonalità dei killer seriali.


L’incipit è dotato di un ben strutturato impianto molto funzionale: all’età di tre anni, il piccolo Dexter rimane orfano e viene trovato immerso nel sangue dei suoi stessi genitori, uccisi brutalmente davanti ai suoi occhi. Verrà ritrovato – e successivamente adottato – dal sergente Harry Morgan (James Remar), che capirà molto presto che il piccolo Dexter è un sociopatico ed un potenziale serial killer. Capendo che alla propria natura non si sfugge e per evitargli il carcere o la pena capitale, creerà il cosiddetto “Codice di Harry”, cioè insegnerà al figlio adottivo ad uccidere solo chi realmente lo merita, vale a dire: assassini, pedofili e stupratori, persone pericolose per la società. Creare dei delitti perfetti senza lasciare alcuna traccia, diventerà il compito principale di Harry. L’uomo però non accetterà mai realmente questa situazione, credendo di aver creato un mostro e con i sensi di colpa che lo attanagliano, si toglierà la vita quando capirà che Dexter avrà l’età giusta per andare avanti da solo, senza il suo aiuto.


Impareremo a conoscere Harry grazie ai continui flashback presenti nelle prime stagioni e soprattutto grazie al fatto che Dexter avrà spesso visioni su dialoghi ipotetici che potrebbero avvenire tra lui e l’uomo che l’ha cresciuto. Inoltre Harry insegnerà al figlio a crearsi una facciata che nasconda il suo “passeggero oscuro”, così definisce Dexter la sua natura da assassino seriale. E, data la sua passione per il sangue, diventerà un tecnico forense per lavorare a stretto contatto con sua sorella, Debra Morgan (Jennifer Carpenter), figlia biologica di Harry, anche lei agente di polizia come il padre, che ben presto diventerà tenente. Fratello e sorella saranno sempre molto legati, fino a quando lei scoprirà che lui in realtà è un assassino. Ma col tempo e con molta difficoltà riuscirà anche ad accettare questo suo lato alquanto macabro.


Nel frattempo l'altra vita di Dexter Morgan, continua a svolgersi in maniera del tutto “normale”.  L'uomo inizierà a frequentare Rita Bennett (Julie Benz), una donna separata con due figli Astor (Christina Robinson) e Cody (Daniel Goldman). Rita, durante la terza stagione, scoprirà di essere incinta e lui le chiederà di sposarlo. Così diventeranno marito e moglie, e lei darà alla luce un maschietto: Harrison. Purtroppo però, rimarranno uniti per poco tempo, visto che Rita morirà per mano di un serial killer a cui Dexter dava la caccia. Il destino ritorna a bussare alla sua porta ancora una volta in un continuo mischiarsi tra bene e male. Dexter troverà la moglie morta nella vasca da bagno della loro casa, mentre il sangue scorre fuori fino a raggiungere il piccolo Harrison che si trova in lacrime al centro del bagno. Qualcosa di già visto? Anche Harrison subirà lo stesso destino del padre? Ad incorniciare il tutto, alcuni personaggi che entreranno nel telefilm ad interagire con i protagonisti. Soprattutto colleghi di lavoro e vari assassini che conosceremo nel corso del tempo. Tra i colleghi, ruolo fondamentale per gran parte delle otto stagioni sarà occupato da Marìa LaGuerta (Lauren Vèlez), capitano del dipartimento; Angel Batista (David Zayas), sergente; Vince Masuka (C. S. Lee), investigatore forense; Joey Quinn (Desmond Harrington), agente.


Non è certamente la prima volta che in un telefilm si rappresentano le forze del bene in perenne guerra con le forze del male. Ma sicuramente è la “first time” che forze divine e mali oscuri si concentrano prepotentemente in un'unica persona. Ed in parte un fondo di verità c'è. Non siamo forse noi artefici (e carnefici) del nostro destino? Non c'è forse del buono in noi ma anche del marcio? Di cosa ci stupiamo se nel mondo di oggi gli stessi genitori sono contro l'integrazione razziale dei bambini figli di migranti, se i governatori dei Paesi che professano la democraticità sono poi coloro che finanziano la guerra, se chi tiene la casa pulita è lo stesso che abbandona i rifiuti ed inquina l'ambiente? C'è un altro aspetto di “Dexter” che va considerato: il concetto di normalità. Anche qui diciamo subito e senza mezzi termini che non c'è di certo un concetto univoco di normalità... la verità che per me potrebbe essere tante volte assoluta per altri non lo è, ma non è detto che la loro sia quella sbagliata. Non è detto che chi scrive con la mano destra sia “giusto”, che chi ha un handicap sia il “diverso”. Molto spesso ciò che è diverso, o alieno è solo la paura che abbiamo noi di quello che non conosciamo, dello straniero in senso lato, del confronto. Infine in Dexter c'è anche tutta una psicoanalisi di fondo che porta il protagonista ad essere l'assassino seriale che è, per colpa di un drammatico trauma infantile... siamo come siamo anche “grazie” agli eventi della vita che mai potremmo prevedere. In Dexter tutto questo è portato all’estremo.


Le prime stagioni sono senza dubbio più originali delle ultime. In queste infatti, si inizia a percepire che qualche idea viene a mancare. Malgrado rimanga sempre molto originale e di base parecchio affascinante, dalla quarta alla settima stagione manca sicuramente quella potenza attrattiva presente nelle prime tre e soprattutto nell’ultima. La season finale è un continuo crescendo di eventi ed emozioni che portano fino al capitolo conclusivo che è ricchissimo di colpi di scena, con un finale a dir poco inatteso al cardiopalma. Ovviamente non sveliamo altro, per lasciare a voi il gusto della suspence, visto che tra pochi giorni, il 29 novembre per l'esattezza, ad appena due mesi dalla messa in onda statunitense, scopriremo anche qui in Italia, grazie a Fox Crime, come andrà a finire. Andrà infatti in onda l’episodio finale dal titolo “Ricorda i mostri?” (“Remeber the monsters?”), che vi consigliamo di seguire. La serie è stata molto apprezzata anche dalla critica, riuscendo a vincere molti premi, tra cui 7 Saturn Award, 4 Emmy e 2 Golden Globe. Premi meritati, sia per la piena riuscita della trasposizione televisiva da quella cartacea, sia per l’originalità della trama, che di questi tempi ormai è difficile trovare.


Personaggi e doppiatori:

Dexter Morgan (Loris Loddi)
Rita Bennett (Sabrina Duranti)
Debra Morgan (Emanuela D’Amico)
Marìa LaGuerta (Emanuela Baroni)
Angel Batista (Roberto Stocchi)
Harry Morgan (Rodolfo Bianchi)
Vince Masuka (Francesco Meoni)
Joey Quinn (Fabio Boccanera)







Commenti

Translate