Intervista con Philip Abussi


Abbiamo incontrato per voi Philip Abussi, giovane compositore che si è distinto particolarmente sulla scena pubblicitaria e non solo, come autore di diverse composizioni che hanno fatto da sfondo a innumerevoli spot di brand di successo, a cominciare dalla splendida La Lumière du Vent, scelta da BMW per la sua campagna mondiale.
 
Raccontaci un po’ della tua storia e del tuo percorso artistico, da come nasce in te la passione per la musica al Philip Abussi che abbiamo imparato ad apprezzare nei diversi spot di successo per i quali hai curato la colonna sonora..

Sono nato in Francia vicino Parigi ma ho vissuto la maggior parte della mia vita a Roma. Credo che lo spirito di queste due città d’arte, il romanticismo dell’una e il neorealismo dell’altra, abbia contribuito fortemente alla mia formazione musicale.
La mia passione per la musica è nata inconsapevolmente in tenerissima età,ascoltandola e ricantandola. La prima volta che ho avuto uno strumento in mano è stato in Francia, una mini tastierina giocattolo ad un ottava e mezza,con la quale mi sono ritrovato a suonare la melodia della lambada,successivamente ho conosciuto due persone importanti, la prima mi ha trasmesso la passione per il piano, e la seconda per la chitarra.
Adesso che non ci sono più ne conservo un caro ricordo perchè sono state loro a gettare nel camino della mia passione la legna che ha alimentato e continua ad alimentare il fuoco della mia musica.
Vivo di musica, in tutti i sensi; sono una di quelle persone che quando cammina per strada e vede una foglia cadere, si perde nell’immaginare la colonna sonora in grado di descrivere emotivamente la scena.


Assodato che entrambi veicolano comunque un messaggio e che la musica ha la sua indubbia valenza in entrambi i casi, quali sono le sostanziali differenze tra scrivere per la pubblicità e invece farlo per il cinema? Cambia in qualche modo il tuo approccio alla composizione?

Il cinema e la pubblicità in quanto veicoli di comunicazione con finalità generalmente diverse, richiedono due linguaggi musicali completamente differenti fermo restando che in entrambi i casi la musica deve essere al servizio delle immagini.
In pubblicità bisogna avere il dono della sintesi e concentrare il messaggio in meno di un minuto, il cinema invece consente una maggiore possibilità di espressione musicale. Non è solo una questione di durata, bensì di diversità dello Storytelling, breve e poco sviluppato negli spot, più dettagliato e complesso nel Cinema.
Certamente il mio approccio alla composizione è diverso, nel primo caso devo cercare di sintetizzare il Concept della Campagna, rimanendo all’interno del brevissimo tempo a disposizione, comporre per il Cinema vuol dire invece
avere a disposizione un arco temporale più esteso, entrare all’interno di una scenaggiatura e della caratterizzazione dei personaggi con un approccio assolutamente analitico.
E dopo aver caratterizzato i personaggi ciascuno con un proprio Leitmotiv, la parte divertente e stimolante è sempre quella di adeguare la melodia al contesto descrittivo, emozionale in cui il personaggio agisce.
La melodia che connota i soggetti rimane uguale ma l'arrangiamento può cambiare completamente.
La composizione cinematografica è molto più descrittiva, talvolta ricca di sottolineature, talvolta necessariamente non invasiva rispetto alla Realtà delle scene rappresentate, in generale accompagna molto di più lo spettatore all’interno della storia rispetto a quanto avvenga in pubblicità.
Preferisco il Cinema proprio perchè mi da libertà di movimento, esplorazione ed espressione e la possibilità di emozionare ed emozionarmi. Quando riesco ad emozionare, l’emozione torna indietro come un boomerang. É una sensazione impagabile.
E restando in tema, visto che hai collaborato anche con pittori, scultori,fotografi…

Quando entra in contatto con l’Arte la musica deve essere al servizio dell’opera e della sua valorizzazione, sembrerà forse scontato ma vi assicuro che non lo è!
La cosa interessante per me è lo scambio di idee e influenze che ricevo dallac relazione diretta con un altro artista, fuori da qualsiasi logica di committenza.
Quando compongo per immagini in movimento (cinema e pubblicità) uso un certo tipo di linguaggio, che è più una sorta di linea guida nel Tempo, invece nell’Arte la linea guida si esprime nello Spazio.
Il contesto spaziale in cui l’opera è inserita diventa il punto di riferimento della mia composizione.

Le immagini a cui sei tra virgolette costretto sono sia fonte d’ispirazione che limite in un certo tal senso… come si esce da questa dicotomia?

Non le vivo come limite. Le immagini sono una fonte d’ispirazione
assolutamente necessaria per far scattare la scintilla creativa.

Quali sono gli artisti che ti hanno ispirato? Non solo musicisti, si intende…

Credo che la mia più grande fortuna sia stata quella di essere accompagnato nella crescita dalla figura del ProZio Franco Prosperi, biologo e regista,insieme a Gualtiero Jacopetti, di film quali Mondo Cane, Africa Addio (vincitore del David di Donatello) e Addio a Zio Tom.
Zio, che attualmente è uno scrittore, è sempre stato un oratore d’eccezione.
Da bambino mi incantavano i racconti dei sui innumerevoli e strabilianti viaggi in tutto il mondo davanti al fuoco del camino di Natale.
É stata per me una notevole occasione di formazione l’incontro con il grande compositore Riz Ortolani, autore di “More”, che è diventata la sigla Sonora degli anni ‘60, vincitrice di un Grammy Award, candidata all’Oscar e ricantata da interpreti come Frank Sinatra, Andy Williams, Nat King Cole, Doris Day,The Supremes.    
Che musica ascolti? Ti senti di dare qualche consiglio ai nostri lettori?

Ascolto tutta la musica che mi piace, non esistono limiti di genere, dalla classica all’elettronica, dal jazz al blues, dal rock classico all'heavy metal,passando per reggae, drum and bass, hip hop, musica andina, trip hop e via dicendo...una buona produzione è per me sempre oggetto d’interesse.
L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di riempire la propria vita di musica. La musica è potente. Esiste ma non la puoi toccare, si genera dal nulla, riesce talvolta ad aggregare una quantità di persone incredibile e a sincronizzarne i movimenti e i pensieri. La musica può farti andare fuori di
testa, può dare il giusto spessore al tuo stato d'animo, può piantare dentro di te il seme della creazione e quello della distruzione.

Progetti futuri, uscendo dai “lavori per commissione”..Stai lavorando nello specifico a qualcosa di tuo, come solista o come parte di una band? A un album che magari raccolga quanto hai seminato al servizio di altri mezzi di comunicazione oppure magari pensi a qualcosa di completamente nuovo.. e
in tal senso ti chiediamo come e se si evolverà il tuo sound?

Credo sia sano pensare che il sound di un compositore sia in continua e perenne evoluzione. E a proposito di progetti futuri, ho in mente di comporre sempre più per il cinema, la mia vera passioneperchè penso che il connubio
tra musica e immagini, quando sono al servizio di una storia da raccontare,sia la forma d'Arte più completa che esista.
Attualmente sto lavorando su un progetto top secret… un docu-film con una casa di produzione americana.
Ho intenzione di non smettere mai di produrre musica, perché credo che sia il mestiere più bello del mondo. Non esistono confini, la musica è ovunque.

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