Stai lontana da me di Alessio Maria Federici


"La mia sfiga più grande è stare senza di te"
Tra tassisti balbuzienti e matrimoni aggiustati in corsa, si snoda la vicenda del consigliere matrimoniale interpretato da Enrico Brignano, che convive con la sfiga che perseguita da sempre le sue fidanzate, fino a quando trova l’amore vero e scoprirà attraverso vicissitudine varie e annesse che è solo paura di innamorarsi veramente."ma non è che questa cosa della sfiga è tutta paura di impegnarti in una storia seria?"
Remake del francese "Per sfortuna che ci sei" di Nicolas Cuche, "Stai lontana da me" non riesce a ripetere l'operazione di "Benvenuti al sud" anche perchè è sin troppo aderente all'originale e scorre via senza colpo ferire.
Francamente imbarazzante nella parte finale, ha il merito di durare poco e facili battute a parte, ha un discreto ritmo filmico, all’inizio, con momenti comici ben costruiti, benchè di certo non nuovi.
Per il resto si assiste alla visione, fra qualche sorriso scontato e sperando che non sia davvero la paura di innamorarsi la chiave del film… ma tant’è, le premesse non è che promettevano alcunchè di diverso, qualche risata in più però, era lecito farsela, se si esclude il trailer, c’è da questo punto di vista di che lamentarsi.
Per il resto è una favoletta leggera leggera, più di stampo televisivo che cinematografico, che deraglia nella parte finale senza trovare appigli, a rigor di spoiler, ritrovare casualmente in un isolotto della Grecia la fidanzatina delle elementari che ti deve togliere la maledizione, non è fortuna o pretesto narrativo, è appunto favola oltre che forzatura evidente. 
E’ inevitabile alla resa dei conti che una sinossi del genere, o vien costruita su gag a getto continuo o quasi, o non funzioni, inevitabilmente...anche perchè è difficile alquanto ricalcare le atmosfere e i modi della commedia "alla francese" in generale.

Non basta la recitazione appropriata ai toni del già citato Brignano e della sempre più brava Angiolini, che comunque trovano un’intesa, a salvare un pastrocchio bello e buono, che pecca di banalità pur nel suo aspetto favolistico e che… non arreca divertimento allo spettatore.

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