I “Tuamadre” sono un gruppo
alquanto bizzarro che da Genova e dallo ska jazz sono “approdati” ai Beatles ed
ora ad un concept album, “L'invasione dei Tordoputti”. Ma chi sono mai questi
tordoputti? I “Tuamadre” hanno creato in questi anni di attività, un mondo
tutto loro, definendolo appunto “tuamadresco” e per farne parte bisogna
chiedere la parola magica per accedervi... non ci credete? E allora vi
consigliamo di ascoltare questo disco, di coglierne tutta la dissacrante
ironia, di seguire la storia del protagonista la cui voce “per motivi di budget
è la stessa del narratore”, un esploratore britannico di un tempo impreciso
accompagnato dal fido sherpa etiope. Da lì parte la narrazione, tra giochi di
parole e omofonie, che porterà fino alla scoperta del mistero che è anche la
chiave per accedere (?) a: http://www.tordoputti.com/
. Nel disco si potranno ascoltare anche i featuring del trombettista Mr T-Bone,
essenziale membro degli Africa Unite e dei Bluebeaters di Giuliano Palma nonché
collaboratore di, tra gli altri, Casino Royale e Mau Mau e del comico Fabrizio
Casalino, creatore del chitarrista Giginho, che pochi conoscono come cantautore...
e allora lasciamo che Naim Abid (voce) e compagni (Pietro Martinelli basso,
contrabbasso e cori, Gigi Magnozzi chitarra, viola, violino e cori, Eugenio Ruocco
batteria e voci, Lorenzo Bergamino tastiere, vibrafono, marimba e percussioni,
Francesco Mascardi sax, Stefano Bergamaschi tromba, Tony Carvelli trombone) ci
trasportino in un nuovo mondo e ci riescono per davvero e a noi piacciono:
Intro: tra i suoni della natura,
il nostro esploratore si perde nella strana narrazione insieme all’etiope tra
battute e giochi di parole: “La madre degli stolti è sempre in Cina”…
“She
Don’t Know Me”: un allegro ska reggaeto tra strani colpi di tosse e… citazioni
di camere a gas e ambre magic che non fanno chic, tra autoradio a palla e fari
nell’oscurità a prendere in giro un po’ la scena rock e pop italiana (ed è
facile capire quale)… ma anche un “passo” di “Your Song”… gran voce possente di
Naim che canta “Capelli al vento e tu che mi guardi senza chiedere perché”. Del
brano è stato realizzato anche l’ultimo videoclip della band…
“Swingin’
Fitz”: uno ska in levare intriso di swing e polizieschi, tra can can d’epoca,
un testo molto Fred Buscaglione ed un Whisky and soda senza rock and roll…
imponente la sezione fiati che “condisce” tutto il brano: “Il gilet mi tira a
sé non lasciarmi qui nei guai…”
“Nel
villaggio”: riprende la storia dell’esploratore alla ricerca dei Tordoputti…
“Dove possiamo trovarli? Lo sai amico? No!”. Dopo una fermata alla Piadineria
Angelo i nostri continuano il loro cammino con un messaggio: “Roncola”, sarà la
parola chiave?
“Please
Don’t Make Me Blue”: voce swing, chitarre in levare e ritmi rocksteady molto
moderati, fiati che si spendono bene. Anche qui citazioni a go go, innanzitutto
l’eterno Bob Marley, con quel “Do you remember” dal sapore “No woman no cry” e
con quel “ooh ioh ioh ioih” che rimanda a “Buffalo Soldier”. Ancora una volta
viene in rilievo la gran dote vocale di Naim.
“Up &
Down”: Mirko alias Fabrizio Casalino regala un sorriso in questo rocksteady
fresco ed estivo… non per niente è stato il singolo lanciato dal gruppo qualche
mese fa… povero Naim ha “delle storie” e non può divertirsi con i suoi amici
perché “E’ schiavo, è troppo schiavo” della sua donna bestiale… in tutti i
sensi… a nulla valgono i consigli di Mirko.
“Castaway”:
chitarre slide “hawaiane” preannunciano un altro brano ska… o sky per citare
chiaramente “Somewhere of the rainbow”.
“Amici
noi”: leggere atmosfere in levare ironico e malinconico allo stesso momento,
dove ancora una volta, come in “She Don’t Know Me”, si cita la canzone
italiana… tra “Senza tu” di bacciniana memoria e shallalla anni ’60. Mr T-Bone
ci abitua ormai da anni ad assoli di tutto rispetto con il suo fedele trombone…
“Tu lo conosci Mr T-Bone?”… la storia ci fa pensare ad un solitario Mr Bean…
“Risotto
di peli”: l’esploratore cerca pace cacciando lo sherpa mentre in sottofondo
suona Elvis in “Falling in Love” e “Tutti frutti”... “Risotto di peli per
uomini veri”, ma…
“Mon
Transexuelle”: ecco il ma che ogni tanto i “Tuamadre” sfoderano: e qui si parte
con un piano dixie e tip tap che da un’aria parigina tra i bar ed i bistrot.
Tipiche ritmiche straight
swing… “Stereotipi
senza un perchè… ma perché il destino è crudele con me, ma perché una donna
felice non posso essere?”… Troppo facile raccontare la giornata qualunque di un
transessuale a Parigi, con quell’accento molto… beh... il brano finisce con
“Non nascondere la…”
“Banana Nana”: non
nascondere la… a parte le facili battutine… “Da banana non è facile, senza
gambe, braccia è inutile, mi dimeno, striscio e rotolo, forse un uomo un dì
tornerò”… ska easy con i fiati sempre in evidenza… brano da gustare dal vivo
con gli sketch tra il cantante Naim e Stefano Bergamaschi, il trombettista/mago
Biagio/malvagio che sfocia in cruciverbi che dal vivo sono garanzia di
divertimento…
“Lo sherpa nel bosco”: povero e pedante sherpa alla
ricerca del monte delle tre lune con tanto di navigatore satellitare che, si sa,
qualche volta sbaglia anche lui…
“Batterista sulla luna”: ska che si trasforma grazie
alle chitarre elettriche funk, qui i synth riproducono il tema noto di “Peer Gynt”… sulla
luna meglio che sulla terra. In prima fila la batteria di Ruocco: “Solo ricevo
ingaggi a volontà, qui sono una rarità”…
“My Gorilla”: “Attenti al Gorilla”, un mostro o le nostre paure
inconsce… bridge molto circense con il theremin da brivido…“Uno forse centomila
mani che mi prendono e mi portan con sé”.
Sul
finale stacchetto tg: si cerca lo sherpa… una traccia nascosta rivela scherzi
telefonici alla ricerca della parola segreta e dei tordoputti… ci facciamo anche
noi una grassa risata ma il codice, vi prego, trovatelo da voi…
bellissima grazieeeeee!!!!! =) (il bassista)
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