Raccontaci
della nascita di Lividi, dalla prima ispirazione alla ricerca dei collaboratori
giusti per realizzare un’opera del genere
Squadra vincente non si cambia quindi la mia band è rimasta tale e quale! I
motivi sono tanti, siamo i produttori artistici dell'album nonchè i fondatori
dell'etichetta Liquido Records; direi tutto molto autogestito.
In
questo album il basso ha avuto un ruolo fondamentale, avevo bisogno di una
marcia in piu ed Ignazio Orlando (ex CCCP..) è il bassista piu pazzo che poteva
assecondare le mie idee. La sua immensa cultura musicale è pura magia quando
gli si lascia lo spazio necessario. Con Max Messina alla batteria ho un feeling
particolare perchè in me ritrovo una sorta di pace sonora, un suono smussato
sulle alte frequenze, una sorta di ovatta, come sentire un cuore che batte
all'interno del grembo. Antonello D'Urso è un talento, con lui condivido la
maggior parte del tempo e quindi sperimentiamo come dei matti! è un bravissimo
chitarrista ed ingegnere del suono capace di capire e catturare il suono della
mia chitarra; suo è il merito dei mix dell'album.
Il
problema era la mia voce! Non volevo cantare, questa volta proprio non me la
sentivo perchè avrei preferito non dare un confine ben preciso nella
composizione delle linee melodiche. Da produttore saggio ho scelto l'angelicità
di Silvia Manigrasso per contrastare le sonorità dark di alcune musiche.
Lividi
nasce dopo aver scritto vari testi legati ai 'lividi' che la società si porta
dietro e per questo motivo le musiche erano molto aggressive con un cantato
molto poco melodico e quasi urlato, poi nel tempo ho cercato un
equilibrio.
Ritmiche
in levare, suoni ipnotici, ma anche certo rock fine anni ’90, l’esigenza di un
sound d’impatto, corposo, live… come avete lavorato al tutto per ottenere tale
amalgama?
Negli
ultimi due anni ho ascoltato di tutto, dal dub di Lee Perry alla musica
contemporanea di Arvo Part sino alla sperimentazione degli Ulver e questo in
qualche modo finisce inconsciamente dentro la composizione di un brano.
'Lividi' ha avuto una nascita con un feeling live proprio perchè ogni idea che
mi passava per la testa riuscivo a concretizzarla in sala prove con la band
senza fare una pre-produzione sul computer! mi annoia molto questo aspetto
moderno di fare provini finti e dalle opzioni infinite, preferisco non usare le
basi dal vivo e suonare tutto con un aspetto minimal ma sincero.
Vorremmo
soffermarci sui testi, che sono brevi, ricchi di immagini opposte, che evocano
contrasti, ossimori e scritti insieme a Alice Lerco
Lividi, come parola, identifica
proprio ciò che la società si porta dentro. I testi hanno subìto la stessa
violenza delle musiche. Inizialmente erano molto più lunghi finchè non sono
arrivato alla conclusione che la voce doveva essere trattata come uno strumento
musicale, una comparsa mai protagonista. Alice ha il dono della sintesi quindi
le mie bozze sono passate direttamente in mano a lei. Ci sono brani di cui
avevo solo la melodia e lei ha scritto i versi, fra questi c’è ‘Lividi’ il cui
testo è rimasto tale e quale alla sua prima bozza e sono state proprio le sue
parole ad ispirare la lunghissima e ‘notturna’ coda finale. Molti testi di
questo album descrivono la notte nel senso più romantico del termine ma anche
tutto ciò che di nascosto e ‘al buio’ viene inflitto alla società.
L’incontro con Grazia
Verasani regala uno degli episodi più riusciti, sicuramente più intimi e toccanti
del lavoro, come vi siete per l’appunto incontrati e deciso di collaborare
Ho conosciuto Grazia (Quo Vadis Baby, Maternity
Blues, Accordi Minori..) durante le registrazioni delle chitarre per il
suo album 'Sotto un cielo blu diluviò. Due anni fa mi ha affidato le parole senza nessuna
musica dicendomi che erano giuste per il mio ‘mondo’; mentre le leggevo ero
incredulo, abitando da dieci anni davanti la stazione mi sono reso conto che
era riuscita ad esprimere tutto ciò che penso quando osservo la gente
passare. La musica è arrivata da sola, in una notte invernale..
Hai collaborato con
tantissimi artisti nel corso della tua carriera, qual è la collaborazione che
ricordi più volentieri e con chi ancora in futuro ti piacerebbe avere a che
fare?
Mi appassiona molto
suonare con Luca Carboni e di recente mi ha regalato grossissime emozioni la
collaborazione con due colossi della musica italiana, il produttore Guido Elmi
e la rockstar Vasco Rossi; assieme abbiamo lavorato per il singolo 'Cambia-menti'.
In futuro mi piacerebbe suonare con..Roger Waters..manca poco, sento di
potercela fare (scherzo..)!
Date live da segnalare?
Ci saranno nella
primavera del 2014 poichè in questo momento sono impegnato a lavorare in sala
registrazione con Guido Elmi e nello stesso momento per il nuovo tour di Luca
Carboni.
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