Melodie a presa rapida, ritmiche sostenute,
frasi ad effetto e tanta, troppa enfasi nei ritornelli, si dipana così questo “Panico”
de “laMalareputazione”, nove canzoni più la titletrack, breve intro
strumentale. Gli episodi più convincenti sono senza dubbio “Conosco il tuo
segreto”: “se non urli hai paura” che ha buone soluzioni strumentali in fase d’arrangiamento
ed è la traccia meno urlata, che procede meno a sensazione ed è pienamente
riuscita, così come “Il talento di Modigliani”: “sappia la mia vita fare a meno
di te” sinuosa e incalzante e nella sua semplicità strutturale, dal sicuro
appeal non è male anche “La folle corsa”, tra “amore e resistenza” che ha un'ottima parte strumentale. Interessante anche la cavalcata retrò coi synth in
evidenza della fiabesca “Irene e il suo cavallo” dove però non convince
assolutamente il ritornello, stessa cosa si può dire di “Parigi”: “il primo fra
tutti gli equivoci annienta gli oroscopi e il sangue trasforma” dalla melodia
obliqua con un ritornello ancora una volta che finisce con lo stonare nel
contesto, vedesi a riguardo la frase: “quando la bile diventa più nera”, dove
la voce bisognava essere alquanto smussata. L’iniziale “Balla (La canzone della
vita”): “Mai non ho saputo mai la risposta alle domande che mi fai” strofa,
ponte, ritornello, finisce inevitabilmente con lo ricordare i Modà, stessa cosa
per la cantilenante ballad “Ora che è semplice”,in “Odio l’estate” c'è da segnalare
invece il testo decisamente non memorabile “odio il tuo seno che sputa veleno
quando sei accanto a me", la conclusiva “La parte più sana”: ha un mood sospeso
e diradato che non dispiace: “sai sarebbe affascinante aprire le tue gambe e
restare lì perché il buio concupisce la parte più sana che rimane lì”. In
conclusione ci sono sicuramente buoni spunti, che rimangono però intrappolati
in una ridondanza eccessiva, specie nella ricerca del ritornello solenne e da
cantare a squarciagola.
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