Il
19 novembre scorso, su Fox Italia, è arrivata la “season premiere”
di maggior successo nell'autunno appena trascorso, negli Stati Uniti:
“Sleepy Hollow”. Il telefilm, insieme a “The Blacklist” della
NBC e “Agents of S.H.I.E.L.D” della ABC, sono le poche novità
con il più alto indice di ascolto di questo fine 2013. Calcolando
che molti altri telefilm sono partiti male ed alcuni già addirittura
cancellati dopo pochi episodi mandati in onda, possiamo dire che
queste sono davvero delle “rarità”. Se non fosse che, almeno in
questo primo caso, c’è poco da definire “Sleepy Hollow” una
perla rara. Parliamo intanto dell’ennesima trasposizione televisiva
da quella cartacea. Infatti la serie in questione prende spunto dal
racconto “La leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving, da
cui era già stato creato il film capolavoro del 1999 di Tim Burton:
“Il mistero di Sleepy Hollow”. Ma a differenza di “Dexter”,
ad esempio, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa, il rifacimento
non è dei migliori. Intanto perché il racconto era inserito nel
libro “The Sketch Book of Geoffrey Crayon” del 1819 che narra di
vicende fantastiche che si muovono in quelle epoche; il telefilm in
questione invece, è una sorta di trasposizione temporale ai giorni
nostri, cosa tra l’altro poco credibile. Innanzitutto perché la
location del libro è l’Olanda, invece la serie si svolge a Sleepy
Hollow, nella contea di Westcher, New York. Il racconto narra la
storia, di una diatriba amorosa in cui due uomini, uno dei quali un
insegnante di nome Ichabod Crane, si contendono la mano di una
giovane diciottenne. In questo triangolo amoroso si inserirà la
leggenda di un cavaliere che si dice abbia perso la testa durante la
Guerra d’Indipendenza statunitense, che vuole ritrovarla e continua
a vagare senza testa in giro per i campi della “Valle
Addormentata”. Ichabod scomparirà durante una notte, dopo la festa
organizzata dalla fanciulla di cui si era invaghito, per mano appunto
del fantomatico Cavaliere di Sleepy Hollow.
L’unica
cosa in comune con la serie tv è il nome del protagonista del
racconto di Irving: Ichabod Crane, interpretato da Tom Mison, il
belloccio di turno. Poi la storia vira rispetto al racconto, cercando
appigli poco convincenti. Ichabod ha un passato come professore ad
Oxford ma poi diventerà un soldato sotto la guida di George
Washington. 250 anni prima - questo è l’incipit del telefilm -
durante uno degli scontri, si troverà faccia a faccia con un
cavaliere con la maschera, e dopo un breve combattimento riesce a
decapitarlo, ma anche l'ex insegnante, per le ferite riportate,
morirà accanto al suo avversario. Mentre giacciono per terra, il
loro sangue si fonde. Katrina Crane (Katia Winter), moglie di
Ichabod, esegue un incantesimo che possa mantenerli morti entrambi
per molti anni. Crane così, si risveglierà 250 anni dopo nel
ventunesimo secolo dentro una grotta e scopre che anche l’altro
cavaliere è risorto insieme a lui e adesso sta cercando la sua testa
in giro per la città. Nel frattempo scopre anche che sua moglie
Katrina è una strega molto potente intrappolata in un luogo
sconosciuto, che riesce ad entrare in contatto con il marito
telepaticamente tramite i sogni. Ad aiutare Ichabod in questa
missione c’è Grace Abigale “Abbie” Mills interpretata da
Nicole Beharie, che è all’inizio l’unica detective che crede
nella versione dell’uomo arrivato dal passato. Abbie, quando era
bambina, ha avuto una esperienza paranormale. Un flashback della
serie infatti, ci mostra la detective insieme alla sorella che nel
bosco scorgono un demone e quattro alberi bianchi che simboleggiano i
cavalieri dell’apocalisse... ma quando la bambina lo raccontò
venne creduta pazza. Solo in seguito divenne la spalla dello sceriffo
(quest’ultimo morirà durante il primo episodio). Infine c’è
Frank Irving (Orlando Jones), capo del Dipartimento della Polizia,
che non crede nella versione della giovane sottoposta, ma che in
realtà sembra nascondere più di qualche segreto.
Un
cavaliere senza testa trasposto nel 2013, quanto può essere
credibile? O forse non si tratta di credibilità ma di funzionalità.
Perchè di paranormale, di eventi più o meno surreali ne abbiamo
visti tanti nei telefilm nel corso degli anni. “Buffy” ad
esempio, è riuscito a portare nella contemporaneità vampiri, mostri
e streghe, senza mai far suscitare nel telespettatore l'idea di
qualcosa che non potrà mai accadere. Così come “Angel”,
“Smallville”, “Roswell”, “Ghost Whisperer”, per citarne
alcuni. Vedendo i primi due episodi del telefilm non riusciamo a
comprendere a pieno il motivo di questo spostamento temporale ai
giorni nostri, se la storia fosse rimasta nella sua originaria
ambientazione, ovvero nel 1800, sarebbe sicuramente stata più
adeguata e forse più interessante, avrebbe guadagnato un punto in
più insomma. C'è un'altra questione da risolvere: potrebbe essere
reale (o surreale) un cavaliere del XIX secolo resuscitato 250 anni
dopo che parla così bene la nostra lingua? E qui subentra di nuovo
il paragone con il telefilm della più nota ammazzavampiri: i
personaggi che comunque vivono tutte le ere e si adeguano, risentono
fortemente della cultura arcaica del loro tempo. In “Sleepy Hollow”
c'è anche l'aggravante che il cavaliere senza testa ed il
protagonista si risvegliano nel “nuovo mondo” dopo due secoli e
si adattano con facile nonchalance... non si può sempre pensare che
il telespettatore sia ingenuo e non noti queste defaillance.
A
parte qualche scenetta ovvia, in cui lui scopre la doccia, la
caffettiera, l’asciuga capelli, in realtà sembra per assurdo tutto
così naturale per Ichabod… Fatto sta che si tratta del miglior
debutto autunnale di una serie televisiva prodotta dalla Fox dal
2006. Crediamo che un rifacimento, tra l'altro realizzato non proprio
a regola d'arte, non possa funzionare, soprattutto se messo a
paragone con quel piccolo gioiello di Tim Burton e Johnny Depp.
Philippe Iscove, Alex Kurtzman e Roberto Orci, questi ultimi due tra
l’altro già autori di alcuni episodi di “Fringe” e “Hawaii
Five-O”, hanno unito le menti per partorire il telefilm da oltre
otto milioni in media di ascoltatori. Tale successo ha portato la Fox
a decidere, dopo la messa in onda di appena tre episodi, di dare il
via alle riprese della seconda stagione che andrà in onda nel
settembre 2014 con altre 13 puntate. Le vicende, che sono girate a
Salisbury, nel Nord Carolina, non sappiamo che sviluppi porteranno,
certo che, vista la prima serie, si tratta probabilmente di un vicolo
cieco.
Personaggi
e doppiatori:
Ichabod
Crane (Andrea Mete)
Abbie
Mills (Federica De Bortoli)
Frank
Irving (Tony Sansone)
Katrina
Crane (Barbara De Bortoli)
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