Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni


"C’è chi si sposa per un colpo di fulmine e c’è chi rimane single per un colpo di genio io mi sono sposato per un colpo di fulmine ma i colpi di fulmine si sa dopo un po’ si bruciacchiano"


La solita favola alla Pieraccioni ambientata per così dire in una commedia che vuole essere matura, che finisce con l’essere tardo adolescenziale come è il suo protagionista, deus ex machina e catalizzatore di eventi per forza di cose. Basta un pretesto al nostro per uscire dalla solita routine di coppia "In questa routine ci sguazzo come un savoiardo nel tiramisù" e andar a vivere di colpo con 4 studenti e intrecciarsi con le loro vite con assoluta nonchalnce. Il tentativo è quello che è per tanti motivi e, benchè sia in un certo qual modo apprezzabile lo sforzo di Pieraccioni di misurarsi con rinnovate ambizioni, il film non sa bene che strada intraprendere frutto della confusione del suo autore, che non ha i mezzi narrativi per dar profondità ma sa ben tratteggiare i personaggi di contorno. Bene Ceccarini, assolutamente riuscito il suo padre detective e anche Panariello, più stereotipato ma comunque passabile. Retrogusto televisivo e che per certi versi che non ha ragione di essere sviluppato, anche perchè Pieraccioni non ci prova neanche. Ciò che manca è una storia interessante e una poesia ricercata che non può esserci, non basta citare i laureati per tornare al passato, a ritrovar leggerezza e spunti felici. Ci si trova di fronte a un pastrocchio poco credibile, anzi per niente, lineare e semplicistico, dove si ride mezza volta e ci si immedesma meno… non è facile realizzare una commedia che voglia comunicare qualcosa al di là del suo dipanarsi, Pieraccioni, ci prova, ma è davvero poca cosa e non accontenta il suo pubblico né tanto meno quello fantomatico che vorrebbe attirare, nonostante le buone intenzioni.


"Nessuno meglio di chi c’ha 20 anni può farti capire che non ce l’hai più"

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