"C’è
chi si sposa per un colpo di fulmine e c’è chi rimane single per
un colpo di genio io mi sono sposato per un colpo di fulmine ma i
colpi di fulmine si sa dopo un po’ si bruciacchiano"
La
solita favola alla Pieraccioni ambientata per così dire in una
commedia che vuole essere matura, che finisce con l’essere tardo
adolescenziale come è il suo protagionista, deus ex machina e
catalizzatore di eventi per forza di cose. Basta un pretesto al
nostro per uscire dalla solita routine di coppia "In questa
routine ci sguazzo come un savoiardo nel tiramisù" e andar a
vivere di colpo con 4 studenti e intrecciarsi con le loro vite con
assoluta nonchalnce. Il tentativo è quello che è per tanti motivi
e, benchè sia in un certo qual modo apprezzabile lo sforzo di
Pieraccioni di misurarsi con rinnovate ambizioni, il film non sa bene
che strada intraprendere frutto della confusione del suo autore, che
non ha i mezzi narrativi per dar profondità ma sa ben tratteggiare i
personaggi di contorno. Bene Ceccarini, assolutamente riuscito il suo
padre detective e anche Panariello, più stereotipato ma comunque
passabile. Retrogusto televisivo e che per certi versi che non ha
ragione di essere sviluppato, anche perchè Pieraccioni non ci prova
neanche. Ciò che manca è una storia interessante e una poesia
ricercata che non può esserci, non basta citare i laureati per
tornare al passato, a ritrovar leggerezza e spunti felici. Ci si
trova di fronte a un pastrocchio poco credibile, anzi per niente,
lineare e semplicistico, dove si ride mezza volta e ci si immedesma
meno… non è facile realizzare una commedia che voglia comunicare
qualcosa al di là del suo dipanarsi, Pieraccioni, ci prova, ma è
davvero poca cosa e non accontenta il suo pubblico né tanto meno
quello fantomatico che vorrebbe attirare, nonostante le buone
intenzioni.
"Nessuno
meglio di chi c’ha 20 anni può farti capire che non ce l’hai
più"
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