Dente – Almanacco del giorno prima


Un Dente in piena forma torna con questo “Almanacco del giorno prima” a dare un’ ulteriore dimostrazione di un talento ormai maturo e consapevole, soprattutto nelle soluzioni musicali adottate, sempre più ricercate ma sempre ficcanti e incisive, accattivanti e preziose. I testi rimangono “il punto di forza, per forza di cose” per dirla alla Giuseppe Peveri alias Dente, ma con ciò non si vuole sminuire assolutamente il resto, anzi… si rimarca nel caso l’eccellenza della scrittura del Peveri, che ha fatto un gran disco, pieno zeppo di belle canzoni:

“Chiuso dall’interno”: convincente e ampiamente godibile, coi fiati sugli scudi su un mood anni ’70, con belle armonie, in particolare quella del ponte che apre al ritornello che cita il Battiato di Bandiera Bianca: “Ma il coraggio finisce qui sulle pagine di un quaderno pieno di bugie e chiuso dall’interno, al mondo svendo la bandiera bianca, usata di nascosto allego fotografia di me che vado via”...

“Invece tu”: “Non l’avrei mai datto che a metà di un libro si potesse chiudere”, il singolo che ha anticipato l’album è gradevole nei suoi ritmi sudamericani e nella melodia semplice ed efficace, è il De Gregori post 78 che viene in mente, da Banana Republic o ancor meglio a livello di sound l’intero album “Viva l’Italia”: “Chi non muore si ripete chi non vuole non si vede più,non mi sono rassegnato affatto come invece hai fatto tu”.

“Miracoli”: “C’è chi vuole giocare gioca ma c’è chi di lividi non ne vuole più e così chi vuole sognare sogna ma c’è chi gli occhi non li chiude più e noi non siamo mai contenti” per concludere con: ”Ma c’è chi invece di giocare sogna e così quando cade guarda in su e poi c’è chi si accontenta”, testo riuscitissimo con un ritornello in minore che fa da perfetto contraltare alla solarità della strofa:“a me non hanno dato muscoli ma un paio di miracoli che ho già buttato via”

“Fatti viva”: ”Ma che bella la vita, la vita degli altri” atmosfera anni ’60, nostalgica e amara, col piano zompettante “Anche la polvere sotto il tuo letto è più felice di me anche l’ultima volta l’ho sentita che rideva di me, com’è sporca la vita, la vita negli angoli”...

“Al Manakh”: riflessioni sullo scorrere dell’esistenza e del tempo, per concludere che “In fondo gli anni contano” con le chitarre elettriche in evidenza nello strumentale centrale “E intanto i giorni cambiano idea sulle stagioni e le stagioni cambiano i tempi i tempi cambiano”... al Manakh è l'iniziativa di collaborazione per monitorare e prevedere nuovi sviluppi urbani nella regione del Golfo.

“Un fiore sulla luna”: “Ho immaginato tanto e ho visto molto poco, ho masticato l’acqua e ho digerito il fuoco”piace la sezione ritmica spoglia ma che si fa sentire, “Gocce d’acqua sul sole i sogni che ho venduto bella come nessuno te sei un fiore sulla luna”

“Coniugati passeggiare”: delizioso bozzetto su lievi ritmi sudamericani: “Ogni tanto ti penso spesso mi manchi quando sei con me ci sono un cuore due capanne e le tue cose qui da me e c’è un signore pieno di signore si lava i denti nel bidet e c’è qualcosa si muove tutto il resto è immobile”, “Lo passeggi, tu passeggi, egli passeggia insieme a te”...

“Gita fuori luogo”: “Non c’è niente peggio di così ma non sono finite qui le cose che non sai”... ancora ritmi sudamericani, coi fiati, con il modo di cantare nella strofa, quasi un parlato alla  Jovanotti, “E mi pesa stare qui ma non te lo dico parappapa parappapai”.

“Casa mia”: “Fuori da questa casa che ha i capelli come tetto che freddo che fa” racconto dai toni fiabeschi, col finale che non ti aspetti: ”E chissà se anche in casa tua c’è questa neve.. che nevica”

“Meglio degli dei”: diradata, tutta giocata ad accumulare la tensione “Noi non ci facciamo mai del male mai, ci facciamo anche vedere, siamo meglio degli dei”.

“I miei pensieri e viceversa”: delicata e leggera, ”E i tuoi pensieri sono come me non si lamentano prendono vita e muoiono in un momento e i miei pensieri sono come te non si contengono prendono tempo si fidano del vento ma la mia vita così com’è non serve a niente è più di un problema quasi un inconveniente”...

“Remedios Maria”: piglio popolare e letterario, andamento nuovamente zompettante “Maria Maddalena facciamoci le promesse, scendiamo dall’altalena e in culo le scommesse”...


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